Ramazzotti: "Sanremo? Meglio X Factor almeno lì c'è qualche idea"

La popstar presenta il nuovo album "Noi" e attacca il sistema: "Ho smesso anche di fare beneficenza, tanto si fregano tutto"

Ramazzotti: "Sanremo? Meglio X Factor almeno lì c'è qualche idea"

L'Eros che non ti aspetti. Anticipato dal singolo Un Angelo disteso al Sole esce Noi, primo album dopo tre anni di silenzio. È valsa la pena aspettare. Un'opera spiazzante, tenera, moderatamente ballabile che va ascoltata senza pregiudizi. Basterebbe Infinitamente per invitare all'acquisto repentino. Di sicuro c'è che Eros ha osato senza ricorrere all'etnologia e per questo merita una medaglia. Il cd esce in tre versioni: mercato italiano, internazionale e latinoamericano. Collaborano i Club Dogo, l'ex Pussycat Dolls Nicole Scherzinger, Il Volo e gli Hooverphonic. È l'esordio con la Universal.


Allora Eros questo suo nuovo disco potrebbe piacere anche a chi di solito non la preferisce. Suono scintillante, un paio di lenti molto belli e che trombe...

«L'allenatore ha cambiato squadra, cercavo un sound elegante, moderno. Adoro certa musica, l'ultimo Donald Fagen è pazzesco».

Sul suo profilo Facebook mi ha colpito la faccia quando risente i fiati in «Polaroid», mi sembra soddisfatto
«Sì, però poi in fase di missaggio hanno abbassato il livello. Mannaggia! Il fatto è che con tutte quelle tracce rischi di affogare il suono, di comprimerlo. Sul cd i fiati si sentono ma meno di quanto ricordavo in studio».

«Noi» come prova di maturità dopo trent'anni di musica?
«L'anno prossimo sono 50! Volevo arrivarci pian piano con un buon disco. Se faccio il bilancio di 30 anni di musica lo trovo nettamente positivo. Le cose negative (facilmente intuibili) che ho vissuto non hanno importanza. Ora c'è la piccola Raffaela Maria...».

Che si sente nell'intro di «Una tempesta di stelle». Ha fatto come Stevie Wonder
«Non proprio, in Isn't She Lovely la sua bambina piangeva, la mia canta».

La sua città manca nella lista della tournée, strano
«Avrei voluto fare un concerto gratuito nell'ottobre 2013 ma non abbiamo trovato la giusta location. A giugno prometto una grande cosa a Roma. Prometto».

Torna il concertone?
«No, una cosa più originale, è inutile non parlo».

Colpisce «Infinitamente»: bellissima musica, orchestra alla George Martin e gran testo
«È un pezzo datato, l'ho scritto tre anni fa per ricordare due amici come Giò ed Alex Baroni. Ora che sono 10 anni che Alex è scomparso gli lascio questa lettera, vorrei che la leggesse da lassù».

In un pezzo, «Io sono te», recita Giancarlo Giannini, come è nata l'idea?
«Non è stato difficile convincerlo, ha letto il testo e gli è subito piaciuto. In inglese la voce è di Andy Garcia. E visto che ci siamo c'è un'anteprima: il prossimo video lo faccio dirigere a lui».

A proposito di colleghi, c'è un pezzo dove fa la conta di amici e nemici, recentemente ha fatto amicizia con De Gregori, non è mai troppo tardi.
«Oh, è simpaticissimo. Anni fa volevo rifare La donna cannone” poi non se ne è fatto più niente. Dice che lo faccio ridere, non musicalmente però».

C'è un suo collega che ultimamente non se la passa benissimo
«Vasco è una roccia. Gli voglio dire di continuare a fare quei divertentissimi clippini, poi appena torna sul palco lo abbraccerò forte».

Tra un po' si ricomincia con Sanremo, la domanda è d'obbligo
«Lo seguirò, ma da casa. Ho l'impressione che sia una manifestazione ferma da troppo tempo. All'estero vedo programmi avanti anni luce. A Sanremo conta lo spacco, la farfallina, l'ospitata straniera, il resto è trascurabile».

Chi ascolta tra gli italiani?
«Cesare Cremonini non mi dispiace»

Anche lei segue X Factor?
«Certo. Almeno lì c'è qualche idea, mi piace Chiara e un insieme sempre vincente. La formula mi appassiona. E poi c'è Morgan con la sua intelligenza politicamente scorretta».

La politica? Che ne pensa di Grillo e Renzi?
«Non so se davvero siano il nuovo o il giusto. In Italia manca la voglia di unire, il titolo del mio album (Noi) vuol essere l'invito a stare insieme per il bene del Paese. Pd, Pdl e centro li vedo balbettanti. I nostri politici dovrebbero andare in Germania a studiare come si fa politica. La verità è che ci vorebbero due schieramenti come negli Stati Uniti, ma mi sa che è chiedere troppo».

E Monti? Almeno lui potrebbe essere la persona giusta?
«Serio è serio, ed è un bel passo avanti.

Ma servirebbe il cambio di marcia. C'è troppa gente che si inguatta i soldi impropriamente, non emette scontrini e non paga le tasse. Persino la beneficenza qui non funziona come dovrebbe. Ho smesso di farla, tanto si ciulano tutto...». Viva la faccia.

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