A poco più di un mese dall'inizio ufficiale del Festival di Sanremo si infiamma il dibattito, tanto da mettere in discussione l'edizione 2021. Se da una parte la Rai e la città di Sanremo sono all'opera da mesi per organizzare la kermesse canora, dall'altra il mondo del cinema e del teatro sono pronti a battagliare per ottenere le stesse "aperture".
Da Al Bano a Renzo Arbore, dai direttori dei teatri italiani fino al Codacons sono in molti, negli ultimi giorni, ad aver avanzato dubbi sulla sicurezza e sulla fattibilità del Festival. Meglio rinviare o annullare? Sulle due ipotesi è intervenuto con fermezza Amadeus. "Chiarisco una cosa - ha esordito il conduttore e direttore artistico del Festival nell'ultima intervista rilascia al Corriere della Sera - non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022".
Tutto sembrava deciso: nave-bolla Covid free per ridurre il rischio di contagi, sponsor da milioni di euro per garantire la fattibilità e pubblico di 500 persone selezionate in sala. Invece tutto è saltato e si ricomincia da capo: "Io sono sempre stato chiaro: o Sanremo si fa in sicurezza - perché la salute viene al primo posto - oppure non si fa. Per questo stiamo pensando a un pubblico di figuranti contrattualizzati che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere. Io non mi metto a sindacare di protocolli sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo invece penso di avere l'esperienza per sapere come si realizza uno show così importante".Senza pubblico in sala, insomma, Amadeus non ci sta: il "Sanremo del Covid" non passerà alla storia. Il precedente, che ha funzionato senza intoppi, c'è e si chiama Sanremo Giovani ha spiegato Amadeus al Corriere: "È andato tutto bene: non abbiamo avuto mezzo problema. Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare". Il conduttore chiede compattezza in Rai e fuori e rifiuta l'idea di posticipare la kermesse a maggio perché: "Non sarebbe Sanremo, ma il Festivalbar.
E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.