Questa settimana, sui tabloid, ha tenuto banco il Royal Ascot. Soprattutto, l’arrivo a sorpresa di una sorridente e rilassata regina Elisabetta, più in gamba che mai. Tra le teste coronate (o quasi) d’Europa c’è anche un’altra donna che sta dimostrando un gran bel carattere: la giovanissima Amalia d’Olanda, che ha preso una decisione molto chiacchierata sul suo futuro. Ci sono, poi, voci riguardanti un possibile riavvicinamento dei Sussex ai Cambridge e, più in generale, ai Windsor, con la mediazione di un’altra aristocratica molto determinata, Kate Middleton. Chissà cosa avrebbe detto di lei Lady Diana. Magari le due sarebbero diventate grandi amiche.
La strana coppia del Royal Ascot
Al Royal Ascot di quest’anno abbiamo visto una “reunion” molto particolare, con un intreccio stile soap opera. La principessa Anna ha rincontrato il suo ex amante Andrew Parker Bowles. Il cognome dice tutto. Sì, è l’ex marito di Camilla. Nel 1985, la principessa reale divorziò da Mark Tindall, dopo aver saputo che questi aveva una figlia naturale concepita durante il loro matrimonio e trovò consolazione tra le braccia dell’ufficiale dell’esercito Andrew Parker Bowles (pare che i due avessero già avuto una storia giovanile). Nello stesso momento il principe Carlo tradiva Lady Diana con Camilla, che era ancora la moglie di Andrew. Al confronto “Beautiful” è una telenovela da educande. Non solo. Oggi Parker Bowles ha rapporti idilliaci sia con Anna che con Camilla. È il padrino di Zara Tindall, figlia della principessa ed era uno degli invitati al matrimonio di Carlo e Camilla nel 2005.
La chat della pace tra William e Harry
Entertainment Tonight ha scoperto che Harry e Meghan sarebbero rientrati nella chat Whatsapp di famiglia, da cui erano usciti dopo la Megxit, per condividere foto di Lilibet Diana. Non sappiamo se abbiano chiesto di tornare, o se qualcuno li abbia invitati. Una delle ipotesi più accreditate è che sia stata Kate Middleton a farli rientrare nella chat. Secondo i tabloid, infatti, la duchessa di Cambridge si è assunta il ruolo di intermediaria tra William e Harry. Il Sun sostiene che subito dopo la nascita della secondogenita, il duca di Sussex avrebbe inviato un messaggio proprio a Kate. Certo l’ipotesi di Entertainment Tonight è in contraddizione con le affermazioni fatte a margine del G7 dalla duchessa, la quale ha dichiarato di non aver ancora mai visto Lilibet Diana. Nulla esclude che, tornata a Londra, Kate abbia preso in mano la situazione e riaperto una prima porta virtuale ai Sussex.
La scelta (criticata) di Amalia d’Olanda
L’erede al trono d’Olanda ha appena compiuto 18 anni e ha già preso una decisione che le è valsa elogi e critiche. La rinuncia al vitalizio da 2 milioni di dollari l’anno. La principessa Amalia sostiene di non meritare quei soldi, perché non ha fatto nulla per guadagnarseli. Per alcuni la sua scelta rivela una grande maturità, per altri l’apparente saggezza nasconderebbe solo opportunismo. Diciamolo chiaramente: la principessa Amalia può “permettersi” questa decisione che non cambierà il suo tenore di vita, ma la farà amare ancora di più. La principessa non sarà mai una ragazza “come tutte le altre” e questo lo sa bene. Le monarchie del Nord Europa, però, stanno seguendo la strada della modernizzazione che le porta ad avvicinarsi alla gente, non più a rinchiudersi nei palazzi dorati. In quest’ottica la scelta di Amalia è sì privilegiata, ma allo stesso tempo rivela il carattere audace della futura regina dei Paesi Bassi, un personaggio da tenere d’occhio.
Ancora sull’intervista a Lady Diana
La notizia dell’intervista estorta con l’inganno a Lady Diana, nel 1995, ha lasciato sgomenti gli inglesi (e non solo loro), al punto da richiedere un’audizione parlamentare, durante la quale John Birt, ex direttore della BBC tra il 1992 e il 2000 e ora membro della Camera dei Lord, l’ha definita “una storia horror che non sarebbe dovuta succedere”. Intanto le accuse contro Martin Bashir si moltiplicano. La famiglia di Michael Jackson sostiene che il giornalista avrebbe manipolato anche il re de pop per quel che concerne il documentario del 2003, “Living with Michael Jackson”, girato nel ranch di Neverland durante lo scandalo pedofilia che travolse Jackson. Sono accuse pesanti, bisogna andarci piano e raccogliere tutte le prove. Se davvero, però, Bashir avesse fatto leva sui problemi e sulle debolezze di personaggi del calibro di Diana e Michael Jackson pur di fare carriera, non avrebbe giustificazioni.
I progetti irrealizzati di Lady Diana
Il giornalista Richard Kay fu, a quanto risulta, l’ultima persona con cui Lady Diana parlò al telefono quel terribile 31 agosto 1997. Intervistato per un nuovo documentario per ITV, Kay ha svelato il contenuto di quella conversazione: “[Diana] stava bene, voleva solo tornare a rivedere i suoi ragazzi”. Desiderio più che legittimo. Ma è un’altra la dichiarazione del giornalista che ci lascia con l’amaro in bocca: “[Diana] sperava di poter ricominciare daccapo” e aggiunge: “Voleva fare qualcosa di diverso…esplorare una tipologia differente dell’essere royal”. Purtroppo non sappiamo di più. Cosa aveva in mente Lady D.? Forse di continuare il lavoro umanitario e, magari, andare in giro per il mondo per raccontarne diversità e problemi, realizzare documentari? La principessa non tornò più da Parigi, lasciando tutte le domande sospese per sempre.
La Regina non poteva perdersi il Royal Ascot
Qualcuno diceva che non sarebbe arrivata, chiedendosi perché disertasse una delle occasioni mondane più amate dagli inglesi. Il lutto? Troppo lavoro? Motivi di sicurezza? Invece la regina Elisabetta ha partecipato al quinto giorno del Royal Ascot, spiazzando tutti con il suo sorriso raggiante e il tailleur color pastello con sfumature di verde. Alle 2 in punto Sua Maestà è stata accolta da una vera e propria ovazione. In 68 anni di regno Elisabetta II ha saltato la celebre gara equestre solo una volta, nel 2020, a causa della pandemia. Sembrava felice, finalmente, dopo la morte del principe Filippo e i guai procurati da Harry e Meghan. La Regina era lì, al Royal Ascot, un po’ il suo secondo “trono” per dimostrare che i dolori non possono piegarla e per onorare il suo grande amore per i cavalli.
Imparò a cavalcare a 4 anni, quando le venne regalato un pony Shetland e, dice la CNN, è l’11esima proprietaria più vincente nella storia del Royal Ascot. Dal 1988 avrebbe guadagnato 6,7 milioni di sterline (7,5 milioni di euro) grazie alle sue scuderie. Una passione che dà i suoi frutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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