"Re Carlo avrà sintonia con la premier Meloni"

L'esperto di case reali Domenico Savini: "Il sovrano e Camilla amano molto l'Italia. E sanno già cosa mangiare"

"Re Carlo avrà sintonia con la premier Meloni"
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Carlo III e la regina Camilla, arrivati a Roma ieri pomeriggio, hanno scelto l'Italia per il primo viaggio dopo l'incoronazione, una visita di Stato di quattro giorni, in cui oggi ci sarà l'incontro con Sergio Mattarella e domani quello con Giorgia Meloni. Sarà anche un viaggio di nozze perché festeggiano 20 anni di matrimonio domani, quando il sovrano parlerà al Parlamento, prima di partire per Ravenna. Ne parliamo con lo storico Domenico Savini, esperto di famiglie reali e di araldica.

Dal programma è saltata la visita al Papa, per la convalescenza di Francesco, ma anche le condizioni di Carlo hanno fatto temere un rinvio. Ora come sta?

«Il re ha 76 anni e ha avuto un tumore, ma fino a ieri (domenica, ndr) ha rispettato ogni impegno, distribuendo ordini e ricevendo personalità. Dunque, direi che le sue condizioni sono buone e certamente è venuto con piacere in Italia, Paese che ama molto e dove c'è sempre stata una grande comunità inglese».

Che significato ha questa visita di Stato?

«È l'incontro tra due Paesi da sempre amici e Carlo sarà ricevuto dalle massime istituzioni. Ma ci saranno anche le tappe al Colosseo e all'Altare della patria, poi oggi pomeriggio un garden party a Villa Wolkonsky, sede dell'ambasciata inglese, prima del ricevimento al Quirinale».

Di che cosa parlerà Carlo?

«Dei rapporti tra Italia e Gran Bretagna, ma scommetto anche della cucina italiana. Ha avuto recentemente un incontro con gourmet e chef e l'argomento gli piace molto».

Dei dazi di Trump e dei problemi ai prodotti enogastronomici?

«È difficile che si addentri nella politica internazionale, ma qualche accenno è probabile che ci sia con Mattarella e Meloni. La premier, poi, rientra bene nei gusti del sovrano, li vedo compatibili reciprocamente».

Perché?

«Lei parla benissimo inglese e poi è alla mano, spontanea e Carlo ha bisogno di incontrare persone che ispirano fiducia e simpatia, perché il protocollo gli ha sempre rovinato la vita. I due partono con il piede giusto, mentre Mattarella è un personaggio più formale».

Con il re c'è Camilla, non molto amata da chi era affascinato da Diana.

«Rimangono frange di fans di Diana, ma è il passato. Percepisco un'inversione di tendenza perché Camilla è la donna giusta per Carlo, che ha bisogno di una regina dal carattere forte, più che di una donna bella e fragile. Camilla ha i cosiddetti attributi, non ha mai rilasciato interviste, si è ritirata nel silenzio dopo la morte di Diana, non ha fatto pressioni per il matrimonio. Carlo l'ha voluta accanto a sé e lei fa sforzi sovrumani per essere una buona regina e vincere la sua natura di donna di campagna. Ora molti l'apprezzano, un po' come la tanto criticata Letizia di Spagna».

I Reali di Spagna sono venuti in Italia a dicembre. Che confronto tra le due coppie?

«Felipe e Letizia sono giovani e belli, anche eleganti e giocano facile. I Reali inglesi non brillano per bellezza né per gioventù, ma Carlo è per me l'uomo più elegante del mondo, non sbaglia mai un colpo, nella cravatta, nella pochette, nella camicia. E poi è davvero simpatico, l'ho conosciuto in diverse occasioni a Firenze e non mette mai nessuno in difficoltà, parlando un inglese facile e ridendo alle sue battute, così chi non ha capito può seguirlo. È empatico».

Eppure, per il cerimoniale, i sovrani inglesi si immaginano più ingessati di quelli spagnoli.

«Negli ultimi tempi stanno derogando molto alle regole ferree di una volta. Non nelle cerimonie ufficiali, dall'incoronazione all'apertura del parlamento, ma negli incontri con le persone. Carlo ha impostato una nuova immagine, meno protocollare rispetto alla madre. Elisabetta non poteva mai essere toccata lui addirittura si è fatto abbracciare da Stella Mc Cartney».

L'ultima tappa a Ravenna.

«È

importante, nella terra dove al referendum del 46 una maggioranza schiacciante scelse la Repubblica, tutti li aspettano. Ci sarà la visita alla tomba di Dante e quella al nuovo museo di Byron. L'incontro tra due culture».

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