È la serie tv che, a inizio anni 2000, ha fatto riscoprire il fascino dei super-eroi dei fumetti sul piccolo schermo. Prima ancora che "l’Arrowverse" si imponesse in tempi più recenti, in tv spopolava solo il mito di Smallville. Andata in onda in America per 10 lunghe stagioni e segnando un decennio di cambiamenti nel settore televisivo, lo show ha trovato successo perché con un tratto semplice e onesto è stato capace di raccontare la gioventù di Superman e, soprattutto, chi era l’uomo dietro il super-eroe. Il celebre personaggio della DC comics, apparso per la prima volta nel 1938, è come se fosse una costante nella cultura pop americana e internazionale. Prima di Smallville ci sono stati i quattro film con il compianto Christopher Reeve, senza dimenticare il kolossal con Henry Cavill e in tv – a inizio anni ’90 – ha trovato successo la storia di Lois & Clark (di cui oggi si è riproposto una sorta di remake più moderno).
Nessuno mai, però, si era spinto così in fondo. Prima che Superman diventasse l’eroe che tutti abbiamo imparato a conoscere era semplicemente Clark Kent e la serie tv parte proprio da qui per raccontare la storia dell’uomo d’acciaio. Il primo episodio risale al settembre del 2001, l’ultimo è del maggio del 2011. In Italia la serie ha trovato successo nella prima serata di Italia Uno diventando un cavallo di battaglia per le reti Mediaset. Scomparso dai radar per un breve periodo, tutti gli episodi sono disponibili dal 20 ottobre – e per la prima volta in assoluto – in streaming su Amazon Prime Video in un’ottica di riscoperta dei grandi cult del passato. Smallville non è una serie esente da difetti, ma insieme a poche altre, è una tra le comic-series più riuscite del decennio.
L’adolescenza di Superman
È il 16 ottobre del 1989 quando sulla cittadina di Smallville, nel Kansas, cade una pioggia di meteoriti che cambia l’ecosistema del piccolo centro rurale. Dallo spazio arriva sulla Terra una navicella spaziale che viene trovata da Jonathan e Martha Kent. I due coniugi salvano un bambino dalle strane abilità che adottano e fanno crescere come se fosse un essere umano. Clark (Tom Welling) in realtà è Kal-El, l’ultimo figlio di Krypton, sopravvissuto dalla distruzione del suo pianeta. Il ragazzo cerca di integrarsi ma per un essere fuori dal normale non è affatto facile. Fino a quando non salva la vita al Lex Luthor (Michael Rosenbaum) e da lì in poi la sua esistenza cambia radicalmente. Il rampollo delle Industrie Luthor comincia a indagare su Clark e piano piano unisce i pezzi del puzzle, senza sapere che a Smallville ci sono altre persone con poteri fuori dal normale e che sono stati contaminati dalla kryptonite, un minerale radioattivo arrivato dal pianeta Krypton. In questa "avventura" Clark non è solo. Può contare sulla vicinanza dei suoi genitori, di Chloe (Allison Mack) e di Lana Leng (Kristin Kreuk). Episodio dopo episodio si costruisce l’identità di Superman e del super-eroe che diventerà in futuro.
Amori, drammi, mistero e… magia
La serie tv che è stata realizzata da Alfred Gough e Miles Millar ed è liberamente ispirata ai fumetti di Jerry Siegel che in Smallville compare come produttore esecutivo. Pur conservando la sua natura fantastica, lo show è un ritratto molto interessante del mondo dei giovani in epoca pre-social. Attraverso le storie (a volte un po' troppo tormentate) di Clark si delinea un ritratto della società di inizio nuovo secolo in cui tutto pareva ancora possibile. C’è da dire, però, che Smallville è una come se fosse una serie ibrida. Da una parte c’è la costruzione del mito di Superman, dall’altra c’è il racconto di un giovane uomo che si destreggia tra compiti a casa e primi batticuori. Di fatti, la serie vira molto spesso nei temi più cari del teen-drama ma, allo stesso tempo, e con il passar degli episodi, cresce e si evolve, raccontando anche la vita di Clark dopo la scuola, all’università e nel mondo del lavoro. Tra la stagione 8 e 9 c’è un netto calo nella qualità delle storie, ma l’ultima regala un ottimo finale alla decennale vicenda di Smallville.
All’inizio si pensava a una serie sul giovane Batman
Nessuno avrebbe mai scommesso sul suo successo. In America a inizio degli anni 2000 c’era l’intenzione di rilanciare il mito dei super-eroi in tv ma, il flop di Birds of Prey (serie sequel al mondo di Batman) ha frenato un po' gli animi. Prima che si pensasse a uno show sul giovane Clark Kent, i due produttori avevamo pensato a una serie che potesse raccontare la gioventù di Bruce Wayne ma, a causa del film di Nolan che era in produzione in quel periodo, il progetto è stato accantonato. Da qui l’idea di Smallville che è piaciuta al network e, da subito, ha commissionato una prima stagione di 13 episodi. Alla luce di un buon riscontro da parte del pubblico – il primo episodio è stato visto da 8, 4 milioni di telespettatori –, la serie è stata subito confermata per una stagione completa. Anche se nel corso del tempo i numeri si sono ridotti, Smallville è rimasta fino alla fine una tra le serie più viste del network, sfiorando la quota di 2 milioni spettatori a episodio. È diventata poi la serie teen più longeva della tv dopo Beverly Hills.
Ascolti stratosferici ma con critiche feroci
Nonostante il buon successo, la critica (almeno nel corso della prima stagione) non è stata affatto benevola nei confronti di Smallville. Anche se aveva premiato la release scenica e le capacità attoriali di Tom Welling, nel mirino è finita la struttura stessa dell’episodio. È stata criticata perché la trama si riduceva solo alla lotta contro i "mutanti della settimana" senza che si costruisse un vero e proprio arco narrativo. Dalla seconda stagione in poi c’è stato un cambio di rotta. Anche con le pesanti critiche, la prima stagione di Smallville si è piazzata la sesto posto tra le "migliori serie tv per famiglie" secondo il Parents Television Council.
Aquaman, lo spin-off mai realizzato
Smallville è stata l’unica serie a tema super-eroi che non ha mai avuto uno spin-off. Nel 2006, nel suo momento di massimo splendore, è stata ordinata la produzione di una serie cugina dal titolo Aquaman, con il volto di Justin Hartley (oggi divo di This is Us). Nonostante l’ottima fattura della storia, la serie non ha mai convinto il network che non ha deciso di ordinare altri episodi oltre al pilot. L’attore è stato comunque "riciclato" all’interno di Smallville, dato che nella sesta stagione ha interpretato il personaggio di Oliver Queen fino all’ultimo episodio.
L’attrice protagonista che è stata arresta per "schiavitù sessuale"
C’è un fatto di cronaca giudiziaria che ha colpito Allison Mack, attrice della serie tv che ha interpretato Chloe Sullivan. Nel 2018 è stata accusata di aver reclutato donne da destinare a condizioni di schiavitù sessuale a favore di una setta guidata da Keith Raniere. Secondo la ricostruzione dei fatti, le vittime sarebbero state adescate dalla stessa attrice e marchiate a fuoco. Dall’indagine, oltre a Allison Mack, sono state accusate altre sei persone. L’accusa è di traffico sessuale, cospirazione e riscatto. Una volta arrestata, l’attrice prima è stata rilasciata sulla buona parola ma costretta a pagare una cauzione di 5 milioni di dollari con l’obbligo del braccialetto elettronico, poi nel 2021 è stata condannata a 3 anni di reclusione.
Clark, Lois e il cameo nella serie di Arrow
Al di là di quanto accaduto fuori dal set, Smallville resta una serie che i fan non dimenticano con facilità. Di recente, in un episodio della serie di Arrow, uno dei protagonisti ha incontrato Clark e Lois della celebre serie tv.
Dato che tutta la timeline della DC si basa sulla teoria del multiverso, in questo caso Oliver Queen è volato su Terra-167 dove incontra il celebre Superman che ora vive con la moglie a Smallville senza i suoi poteri da superuomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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