L'attentato terroristico diventa un film. Taj Mahal, la storia raccontata dai testimoni

Taj Mahal è un film che racconta, in versione romanzata, i terribili giorni in cui Mumbai venne presa d'assalto da un gruppo di terroristi islamici, che attaccarono hotel di lusso e luoghi turistici

L'attentato terroristico diventa un film. Taj Mahal, la storia raccontata dai testimoni

Taj Mahal è il film del 2005 diretto da Nicolas Spada e presentato alla 72esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, che ha raccontato una parte della terribile parentesi di morte che ha avuto luogo a Mumbai. Questa sera, alle 21.10, andrà in onda su RaiMovie.

La storia è quella di Louise (Stacy Martin), una ragazza che ha seguito i genitori a Mumbai. Il suo soggiorno nel lussuolo hotel chiamato Taj Mahal si trasforma però in un vero e proprio incubo quando l'albergo viene preso d'assalto da un gruppo di terroristi. Questi ultimi non solo utilizzano l'hotel come ultima roccaforte per nascondersi, ma soprattutto non si fanno scrupoli ad uccidere tutti gli ospiti che vi risiedono. Per Louise, dunque, il tempo si dilata in un vero e proprio girone infernale. Mentre i suoi genitori cercano un modo per farsi strada fino all'hotel e alla figlia, Louise non può far altro che ingegnarsi, mentre a farle compagnia, da un balcone vicino, c'è una neosposa italiana, interpretata da Alba Rohrwacher.

La strage di Mumbai nel 2008

Come ricorda anche BadTaste, il regista Nicolas Saada ha tratto il suo film dal racconto di una superstite dei terribili attentati terroristici che sconvolsero Mumbai il 26 novembre 2008 e che andarono avanti oer ore e ore, prima che la polizia riuscisse ad avere la meglio sugli attentatori, liberando i molti ostaggi che temevano di perdere la vita.

Il film Taj Mahal, infatti, seppur delle licenze narrative, ha raccontato dei fatti veramente accaduti e che hanno rappresentato una delle pagine più terrificanti della storia indiana più recente. Gli attacchi da parte di terroristi islamici portarono ad un totale di 195 persone morte, come riporta la costruzione fatta dalla Polizia di Stato. L'attentato è iniziato intorno alle 22.30 indiane ed è andato avanti per quasi sessanta ore, per poi concludersi con il blitz proprio all'hotel Taj Mahal.

Come viene raccontato da La Stampa, le intenzioni dei terroristi erano quelle di uccidere cinquemila persone, prediligendo soprattutto stranieri, giunti in città per godersi qualche momento di relax e vacanza. Non a caso gli attentati di questa pagina nera di Mumbai sono iniziati nel quartiere turistico della città e nella stazione, dove si è svolto l'attacco più grave di tutte le 60 ore di terrore.

Nella stazione, infatti, alcuni dei terroristi hanno cominciato a sparare contro la folla con fucili AK-47 e a lanciare granate contro coloro che si trovavano all'interno della zona. Alcuni testimoni sfuggiti a questo eccidio hanno raccontato che i terroristi cercavano soprattutto persone che avevano un passaporto britannico o statunitense.

Oltre la stazione, gli altri obiettivi dei terroristi furono il già citato Taj Mahal e altri due hotel di lusso, il Tower Hotel e l'Oberoi Trident Hotel. Qui, come ha raccontato La Repubblica sono stati tenuti in ostaggio gli ospiti dell'albergo, tra cui figuravano anche molti italiani. Tra i luoghi scelti dai terroristi per portare caos e distruzione ci furono anche una Chiesa e un ospedale.

La liberazione del Taj Mahal

Uno dei risultati ottenuti dai terroristi fu proprio quello di riuscire a far nascere un vero e proprio clima di terrore nella città. Mumbai, coi suoi dodici attacchi in altrettanti punti disseminati per la topografia cittadina, si sentiva una città assediata. Per quattro lunghi giorni esplosioni e fumo caratterizzano la vita di Mumbai.

Come racconta Sicurezza Internazionale, l'attentato è stato fatto da Lashkar-e-Taiba, una delle associziazioni militanti islamiche più importanti del sud-est asiatico, fondata nel 1987 anche con il sostegno di Osama Bin Landen. L'ondata di terrore si è poi concluso, sempre come ricorda La Stampa, alle prime luci del giorno. Mentre il sole sorgeva, il commando indiano riuscì finalmente ad aprirsi una via all'interno del Taj Mahal. Vennero uccisero gli ultimi tre estremisti islamici che proprio nell'hotel avevano trovato riparo.

Il Taj Mahal è stato dunque l'ultimo obiettivo ad essere liberato: sempre La Stampa riporta che secondo un emittente televisiva privata indiana molti degli ostaggi erano stati brutalmente torturati. Dopo la strage, l'hotel è stato chiuso. Bisognerà attendere il 2010, come ricorda L'Avvenire, per vedere questa punta di diamante riaprire le porte, dopo un restauro dal costo proibitivo, che si aggira intorno ai 50 milioni di euro.

Le testimoniante italiane

A ricordare i terribili momenti passati mentre a Mumbai scendeva il terrore degli attacchi terroristici, è stata Angelica Bucalossi, titolare dell'Hotel Cavour di Firenze, che a Quotidiano.net ha raccontato: "Abbiamo sentito delle esplosioni. All'inizio abbiamo pensato ad un incendio. Le porte di sicurezza tagliafuoco del nostro piano erano sbarrate e siamo fuggiti in un corridoio. Un turista olandese ci ha poi per fortuna aperto la sua stanza e siamo rimasti per 40 ore in quella camera in preda al terrore. Ci siamo poi messi in contatto con il consolato: ci dicevano di stare tranquilli di non uscire che sarebbero arrivati i soccorsi, ma il tempo è stato lunghissimo. Abbiamo avuto tanta paura, si sentivano urla, esplosioni, rumori di spari ed e’ davvero una fortuna se ora siamo qui e possiamo raccontare quello che è successo".

Le ore di terrore che si

sono concluse proprio al Taj Mahal sono state così devastanti per la storia di Mumbai che ora, ogni volta che qualche eplosione scuote la città o qualche altro attentato mina la tranquillità dei luoghi, a riemergere è subito lo spettro del novembre 2008.

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