Chiamatela prodigio. Oppure perfetta macchina discografica. Eppure Taylor Swift non ne sbaglia una e anche questa volta sarà difficile superarla. Riassunto. Grazie all'album Midnights, ha piazzato dieci singoli nei primi dieci posti della classifica di Billboard, ossia nella classifica americana, ossia in una delle classifiche più difficili del mondo. In un colpo solo ha sbriciolato il record di Drake, che nel 2021 aveva occupato «solo» nove posizioni su dieci, e ha confermato di essere in questo momento l'artista donna più «potente» del mondo pop, persino più di Beyoncè o di Lady Gaga.
Dopotutto, anche se in Italia non ha gli stessi livelli di popolarità di cui gode nel mondo anglosassone e in quello orientale, questa ragazza di neanche 33 anni vale duecento milioni di copie vendute e ha battuto una serie di primati che giocoforza la consegnano alla storia. Tanto per capirci, è l'artista donna che ha trascorso più settimane al primo posto della classifica americana (53 contro le 46 di Whitney Houston) ed è la terza in assoluto dopo, nientemeno, i Beatles ed Elvis Presley. Ed è quella che ha avuto più album arrivati al primo posto, record che condivide con, scusate se è poco, Barbra Streisand. E, soprattutto, Taylor Swift non è un fenomeno passeggero, una popstar usa e getta che dura lo spazio di un tormentone. Tutt'altro.
Il suo primo disco (era il 2006, non aveva neanche diciassette anni) è stato quello che ha trascorso più tempo in classifica tra tutti quelli pubblicati nell'intero decennio 2000-2010, ossia 257 settimane. E da allora la figlia di Scott e Andrea, nata nel 1989 a West Reading in Pennsylvania ma adottata da Hendersonville, Tennessee, dov'è sepolto Johnny Cash, non ha sbagliato un colpo. Prima sotto il segno del country, un country non proprio vecchio stile ma diventato immensamente popolare nella «pancia» degli Stati Uniti, quella legata alle tradizioni che è diffidente all'inizio ma poi estremamente fedele.
Ma dopo il country, Taylor Swift è riuscita a conquistare anche il pop puro, diventando una popstar in tutti i sensi moderni. Detta la moda, anche nei vestiti. Ha 230 milioni di follower su Instagram. Ed è considerata un modello da un'intera generazione di ragazze (ma non solo) che la preferiscono al «machismo» vocale e stilistico di Beyoncé e all'aggressività eclettica e quasi punk di Miley Cyrus. Insomma è al top, anzi sopra al top. Oltretutto, è una influencer, come dimostra anche la polemica nata intorno al video di Anti-hero che l'ha costretta a cancella la parola «fat» (grassa) da un frammento con la bilancia. L'accusa era chiara: Taylor Swift è «grassofobica». Quantomeno un tantino esagerato se non altro perché, come ha rivelato lei stessa qualche anno fa, «avevo la taglia 34 ma mi vedevo troppo rotonda» e quindi è attentissima a non offendere nessuno. Comunque, video «corretto» e polemica chiusa in tempo quasi reale. Tanto ora questo fenomeno è alle prese con un'ondata di consensi che è, come dicono stiracchiando la parola gli americani, «huuuge». Di certo, il record di dieci canzoni in dieci posti è anche merito della decisione (scaltra, furba ma non vietata) di pubblicare a stretto giro sette tracce extra in versione aggiornata, scatenando ulteriore interesse. Ma sono dati contabili che modificano di poco la natura del fenomeno. Taylor Swift è la risposta gigante all'eccesso di gigantismo, alla furia provocatoria o presenzialista che attanaglia e talvolta anestetizza quasi tutte le altre figure che riempiono il Pantheon del pop. È bella, chiaro. È sexy, ci mancherebbe. Ma è soprattutto musicista, cantante, donna inserita nel mondo dello spettacolo come protagonista e non come detonatore di polemiche o gossip. Politicamente ha elogiato Obama e criticato Trump, senza quindi scalfire il suo ruolo di prediletta dalla critica americana. Ma non solo dalla critica perché è la «America's Sweetheart», ossia la fidanzatina d'America, nonostante sia stata pure accusata di aver avuto troppi fidanzati (memorabile, si fa per dire, la maglietta di Abercrombie & Fitch con uno slogan offensivo al riguardo). Ma è senza dubbio, per continuità e posizionamento, la più incredibile macchina da successo pop negli anni Duemila. Come dimostra anche questo disco che, appena uscito, ha debuttato al primo posto quasi ovunque, Italia compresa, ed è stato anche l'album più ascoltato nel mondo su Spotify.
In poche parole, se le sue dieci nuove canzoni occupano contemporaneamente i primi dieci posti della classifica più difficile del mondo, che cosa le vuoi dire? Taylor Swift occupa sul mercato uno spazio che (si spera) diventerà sempre più grande, quello dei musicisti che prima di tutto pensano alla musica, e poi a tutto il resto.
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