Sanremo, i Viito contro Salvini. Junior Cally porta le sardine sul palco

Terza serata dedicata alle cover. Junior Cally porta a Sanremo le sardine. Achille Lauro si traveste da David Bowie

Sanremo, i Viito contro Salvini. Junior Cally porta le sardine sul palco

Dopo il grande successo delle prime due serate, Amadeus riparte più carico che mai. Alle 20.53 inizia così la terza serata della 70esima edizione del festival di Sanremo. Tutto è pronto, le luci sono puntate sul palco, l'Ariston muore dalla voglia di vedere i cantanti, gli ospiti e le vallette scendere dai quindici fatidici grandini. Fiorello non c'è e la sua mancanza si sente. E non poco. D'altronde questa era la sua giornata di "riposo".

Ma andiamo nel pieno della terza serata, una serata dedicata alle cover. Però, prima di iniziare, il conduttore non poteva che dedicare un pensiero e una preghiera ai due macchinisti morti questa mattina nel deragliamento del Frecciarossa all'altezza di Lodi. "Un pensiero alle vittime e alle famiglie delle vittime del grave incidente ferroviario di oggi a Lodi", dice Amadeus aprendo la terza serata della kermesse. Poi Michele Zarrillo insieme Fausto Leali ha aperto le danze interpretando Deborah. Questa sera, infatti, i campioni in gara celebreranno la 70ma edizione del Festival con le cover delle canzoni che hanno fatto la storia della kermesse.

Junior Cally omaggia le sardine e i Viito attaccano Salvini

E dopo Zarrilo è la volta del tanto discusso Junior Cally. Il pubblico è abbastanza gelido nei suoi confronti e la sua esibizione (condita dai testi forti delle sue canzoni precedenti) non entusiasma. Ma c'è un dettaglio della sua esibizione che non sugge: il cantante - come già aveva anticipato - ha portato le sardine sull'Ariston. ll rapper si è esibito con Vado al massimo di Vasco Rossi, ma ha pensato bene di stravolgere il testo inserendo la frase "in mezzo a questi pesci grossi preferisco le sardine". Lo aveva detto e lo ha fatto. E come l'avrà presa il cantautore? Stando a quanto apprende l'Adnkronos, Vasco avrebbe risposto: "Complimenti. Un omaggio bellissimo. Cantata benissimo. E il testo rap, che ho approvato, è condivisibile. Questi giovani hanno talento. E sono contro ogni tipo di censura. I testi delle canzoni raccontano realtà che esistono, raccontano come sono una parte dei giovani di oggi".

Ma se Junior Cally ha stravolto il testo, chi lo accompagna, i Viito, hanno "difeso" il collega dagli attacchi (giustificati) dei giorni scorsi di Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, è da sempre contro i testi del rapper Cally per la brutalità delle frasi riportate nelle sue canzoni. Così i Viito hanno pensato bene di scriversi sulla mano "ok boomer", uno slang giovanile usato per prendere in giro l'avversario, e l'hanno mostrato alla telecamera orgogliosi.

"Ok boomer" - spieghiamo bene - è un'espressione usata da adolescenti e giovani, quindi la cosiddetta "Generazione Z", rivolta ai "baby boomer", i nati tra la metà degli anni Quaranta e Sessanta, i cosiddetti figli del boom economico seguito alla Seconda guerra mondiale. Questa espressione è usata per zittire o prendere in giro cose percepite come lamentele paternalistiche della generazione dei 50/70enni.

L'ingresso di Georgina Rodriguez e il suo pancino sospetto

Ma è sulla prossima ospite che tutti gli occhi sono puntati, sulla bellissima Goergina Rodriguez. La compagna di Crisitnao Ronaldo è splendida in un lungo abito argentato. Per l'occasione, Amadeus indossa una sciarpa bianca, ma poco dopo la toglie e mostra una maglia "particolare". La sua t-shirt, infatti, è metà juventina e metà interista. Georgina non approva, ma in prima fila c'è il suo Cristiano Ronaldo a darle tutto il sostegno di cui ha bisogno. "Ma è davvero lui?", chiede Amadeus. "Non lo conosco", replica Georgina. E Cr7 regala al conduttore la sua amglia della Juventus.

E dopo questo sketch, i fan più attenti hanno notato un particolare. Il lungo vestito fascia in modo piuttosto aderente la Rodriguez e proprio dalle paillettes spunta un pancino sospetto. Forse Cristiano e Georgina devono darci un lieto annuncio?

Sette artiste contro la violenza sulle donne

Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa, Giorgia, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Alessandra Amoroso. Sono le sette cantanti salite sul palco dell'Ariston per presentare l'evento "Una, nessuna, centomila", contro la violenza sulle donne. Un grande concerto all'Arena Campovolo di Reggio Emilia il prossimo 19 settembre. "Una - spiega Laura Pausini - perché quando una donna lotta lo fa in fondo anche per tutte le altre donne. Nessuna perché mai più una donna debba subire violenza, e centomila come le voci del pubblico che noi speriamo sia con noi al concerto di settembre". "Ci siamo schierate ancora una volta - aggiunge Gianna Nannini - perché non ne possiamo più". "Tutti i proventi che saranno raccolti - spiega Mannoia - saranno devoluti ai centri antiviolenza e faremo sapere quali centri abbiamo scelto nella più totale trasparenza". "Un impegno che accogliamo con tutto il cuore - conclude Giorgia - perché la musica può anche essere uno strumento di aiuto che ci avvicina ancora di più a tutte le donne".

Sul palco e all'interno dell'Ariston c'è grande commozione. Ma per avere la forza di denunciare bisogna parlarne.

In rosa la conduttrice albanese Alketa Vejsiu

Alketa Vejsiu, star della conduzione in Albania, ha incantanto l'Ariston con il suo lungo vestito rosa. "Se i conduttori o le conduttrici della tv italiana parlassero così velocemente - dice Amadeus - non ci sarebbe problemi di scaletta né problemi in fatto di chiusura in tempo per le pagine dei quotidiani con classifiche di Sanremo o altre notizie. Alketa è infatti una mitraglia nel parlare". E dopo i complimenti alla bella Alketa, la conduttrice risponde per le rime: "Italia ti amo, vorrei baciare tutti gli italiani, uno per uno".

Roberto Benigni fa il suo show usando Salvini

Intanto, la gara va avanti. I big si esibiscono, fino a quando arriva Roberto Benigni. Il Premio Oscar parla di amore, sul palco dell'Ariston recita Il Cantico dei Cantici e incanta tutti. Peccato, però, che non perda occasione di lanciare frecciatine. A chi? A Matteo Salvini. "Non solo televoto, giuria demoscopica, giuria sala stampa, giuria dell'orchestra, quest'anno al festival di Sanremo si può votare anche via citofono...In via Matteotti c'è uno che canta", dice. E subito dopo la sua esibizione arrivano pure i complimenti di Matteo Renzi. "Dite quello che volete - scrive su Twitter - ma Roberto Benigni è stato straordinario a #Sanremo2020".

L'esibizione di Mika strega il pubblico

Mika ha davvero incantato e stregato l'Ariston. Luci, colori, coro, ballerini, tutto perfetto. "Grazie Italia, grazie per avermi invitato - dice Mika -. Quando ho imparato l'italiano sapevo solo poche parole. Poi ho preso lezioni, ho cercato di capire l'Italia e ho capito che più la conosci, meno la capisci. Quante cose mi ha fatto capire De André, dell'Italia e di me".

Mika confessa di essersi spaventato all'inizio quando gli hanno chiesto di rappresentare la canzone italiana, "ma poi ho pensato al mio amico De André, lui ha scritto una canzone che dice proprio quello che io penso dell'amore, amore che comincia, amore che finisce, è come se nel mondo ci fosse questa grande quantità di amore che ci scambiamo, amore che viene, amore che và".

E i suoi "Dear Jealously" e "Happy Ending" sono stati un gran successo.

Sul palco torna Tiziano Ferro

Dopo qualche polemica e lamentela - Tiziano Ferro non ha troppo digerito di essere entrato in scena a mezzanotte e ventitrè minuti - il cantante si è esibito facendo commuovere tutto il pubblico di Sanremo. Il suo volto, però, non è rilassato come le altre sere. Forse il cantante ha risentito dei botta e risposta con Amadeus dovuti a una battuta non troppo carina fatta ieri sera contro Fiorello? Probabile. Certo è che la serenità vista nelle prime due serate sembra non esserci più.

Georgina balla il tango

Ma Sanremo non è soltanto canto. Georgina, infatti, porta sul palco dell’Ariston un sensualissimo tango. La Rodriguez è assolutamente perfetta e fra una battuta e l’altra confessa: "Me l’ha insegnato Cristiano". Sarà davvero così? Intanto, dopo l'esibizione riceve i fiori di Sanremo, poi corre fra le braccia di Ronaldo. E il pubblico esplode quando i due si scambiano un romantico bacio.

Achille Lauro si traveste da Bowie

La terza serata di Sanremo è ricca di sorprese. E una di queste la riserva Achille Lauro. Dopo San Francesco, è il turno di David Bowie. Achille Lauro dedica al Duca Bianco la seconda serata del suo Festival, presentandosi sul palco con parrucca rossa, vestito verde smeraldo ed un trucco praticamente uguale a quello che Bowie portava nel video di "Life on Mars". In particolare, Lauro va in scena come Ziggy Stardust, personaggio pop e rock e uno degli alter ego del Duca Bianco.

Nella serata delle cover il cantante romano interpreta con Annalisa "Gli uomini non cambiano", una delle canzoni più amate di Mia Martini (che la portò al festival di Sanremo del 1992) e che lui canta nella versione originale al femminile. Un'esibizione pazzesca che raccoglie il consenso del pubblico dell'Ariston.

Morgan sale sul palco "agguerritissimo", Piero Pelù con il lutto al braccio

I cantanti in gara si esibiscono tutti, pure Morgan che aveva minacciato di non farlo perché si sentiva sabotato. Le battute non mancano, la bella Georgina scalda i cuori, ma soprattutto gli animi. Fino a quando è la volta di Piero Pelù. Piero Pelù canta al festival di Sanremo la cover di "Cuore Matto" con il lutto al braccio. Poi, finita l'esibizione, al microfono urla: "Perché a volte mi vergogno di essere un uomo, ogni volta che c'è un femminicidio".

Alketa porta la politica sul palco

La conduttrice albanese si prende la scena recitando un attento monologo. Alketa, dopo aver ringraziato l'Italia per tutto ciò che ha fatto al suo Paese, ricorda i tempi duri della sua infanzia. Ma terminata la breve premessa si butta sulla politica. "Ci avete accolto, noi albanesi. C'era un tempo - ricorda - in cui guardare Celentano voleva dire rischiare la galera, in Albania, e anche essere biondi significava essere guardati con sospetto. Qui è un simbolo di integrazione, Ermal Meta, quel ragazzo è un grande della musica italiana e con la sua vittoria nel 2018 ha risollevato lo spirito degli albanesi. Ai Mondiali di calcio il gol degli azzurri per noi albanesi è il nostro gol.

La musica non costruisce muri, non ha bisogno di passaporti e bandiere".

Il tema è sempre lo stesso, ma la predica arriva da un soggetto diverso. E dopo una lunga serata, torniamo agli artisti: in testa finisce Tosca.

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