"Tutto chiede salvezza", da venerdì su Netflix. Quando la follia mostra i lati più teneri e oscuri

È tratta dal romanzo di Mencarelli: sette episodi, come i giorni della settimana

"Tutto chiede salvezza", da venerdì su Netflix. Quando la follia mostra i lati più teneri e oscuri

Sette episodi come ciascuno dei giorni della settimana che il protagonista di questa storia deve trascorrere in una struttura, come imposto dal Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) ottenuto dopo aver picchiato il padre. Ma tutto questo il ventenne Daniele ancora non lo sa. Tutto chiede salvezza, la nuova serie di Netflix disponibile da venerdì 14 ottobre, diretta da Francesco Bruni che l'ha scritta con Daniele Mencarelli, dal cui omonimo libro autobiografico edito da Mondadori è tratta (finalista Premio Strega e vincitore dello Strega giovani due anni fa), e con Daniela Gambaro e Francesco Cenni, inizia infatti con il protagonista, perfettamente interpretato da Federico Cesari, che si risveglia su un letto di contenzione, in una camerata con altri cinque ospiti, senza ricordare nulla della notte balorda trascorsa con gli amici, tra alcol e cocaina, e finita con un gesto psicotico di rabbia nei confronti dei genitori come gli viene ricordato dai due medici: il dottor Mancino e la dottoressa Cimaroli, interpretati da Filippo Nigro e Raffaella Lebboroni.

L'apprendistato di Daniele in questa nuova realtà sarà veloce. Poche ore per ambientarsi, capire le regole che gli insegna l'infermiere di giorno Pino (Ricky Memphis) e quella di notte Rossana (Bianca Nappi), e convivere con i cinque personaggi che occupano gli altri letti: Mario (Andrea Pennacchi) maestro elementare messo a riposo per malattia mentale, colto e disponibile ma preda dei suoi stessi incubi notturni; Gianluca (Vincenzo Crea) bipolare e omosessuale non accettato dalla famiglia; il misterioso Madonnina (Vincenzo Nemolato) che appunto ripete solo la frase «Maria ho perso l'anima, aiutami Madonnina mia!»; Giorgio (Lorenzo Renzi) un gigante rimasto bambino; Alessandro (Alessandro Pacioni) in stato catatonico permanente. Questo è il reparto maschile. Poi, arriva, accompagnata dalla madre (Carolina Crescentini), Nina (Fotinì Peluso) attrice e influencer che ha tentato il suicidio. Daniele la conosce, sono stati anche compagni di scuola. Lei nega l'evidenza. Ma è chiaro che nella serie l'amicizia tra i due, diversamente dal romanzo, sarà uno degli assi narrativi portanti.

«A pagina 30 del libro racconta Francesco Bruni ho cercato il numero dell'autore e l'ho chiamato per complimentarmi. Ho scoperto che la produzione Picomedia aveva acquistato i diritti e così mi sono proposto con l'idea dei sette episodi. È come se avessi trovato il punto di arrivo di una parabola narrativa iniziata con la leggerezza di Scialla, continuata con la drammaticità mista a commedia di Tutto quello che vuoi, e culminata con questo racconto». In effetti Francesco Bruni, sulla carta sembrava proprio l'autore giusto, come dice il produttore Roberto Sessa di Picomedia, «in grado di donare leggerezza ai temi trattati dal romanzo senza mai tradirne la profondità». Cosa che, dopo aver visto in anteprima i primi due episodi della serie, viene confermata da quel mix di tragico e comico oggi lo chiamano dramedy che lo storico sceneggiatore di Paolo Virzì sa così ben equilibrare anche perché in realtà, spiega, «non appena mi addentro in qualcosa di molto commovente cerco di uscirne immediatamente».

La familiarità del suo cinema è molto presente proprio per quello sguardo disincantato sul mondo e per quell'ironia che consente alle persone di dare un senso alla vita anche se la vita un senso non ce l'ha.

«Stiamo facendo intrattenimento spiega lo scrittore Daniele Mencarelli ma raccontiamo anche un mondo di grandi sentimenti e di sofferenza. In questa nostra storia nessun personaggio mente e ognuno è portatore di una verità».

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