«Venom», due antieroi fusi in uno

Tom Hardy: «Fantastico essere un personaggio umano e uno alieno»

Cinzia Romani

Fare giornalismo e strappare a morsi la faccia agli idioti? Si può. Dottor Jekyll e Mister Hyde abitano in ciascuno di noi, così è attuale l'antieroe superviolento Venom, ora protagonista dell'omonimo film d'azione da oggi in sala con Warner Bros -, diretto da Ruben Fleischer e interpretato dal bravo attore inglese Tom Hardy. Basato sui fumetti Marvel, Venom narra una storia nera, dove il mondo è un buffet di carne umana, disponibile su un menu senza limiti. «Occhi, polmoni, pancreas... tanti spuntini in poco tempo», sibila il mostro. Per quanto strano sembri, Eddie Brock, reporter investigativo che cerca di proteggere il mondo da un'organizzazione criminale, mentre cova in petto lo psicotico simbionte, cioè egli stesso, funziona da catalizzatore d'una rabbia generale. Contorto e imprevedibile, Venom è fuso nel corpo di Eddie: enormi occhi bianchi, denti affilati come rasoi e una lingua lunga fanno pensare ai molti personaggi mediatici avvistati in tv con la bava alla bocca nei talk-show... Il fatto è che in Venom non c'è un solo antieroe, ma due in un corpo unico: il giornalista maniaco, che denuncia i corrotti e l'alieno dai superpoteri micidiali. Nel bene e nel male, essi s'influenzano a vicenda. «È stato mio figlio Louis, 10 anni, a suggerirmi come incarnare Venom, che ammira», rivela Tom Hardy, star di Revenant e Mad Max che ha dimestichezza con i supereroi, avendo girato Il Cavaliere Oscuro con Christopher Nolan. «Di base, ho pensato alle nevrosi di Woody Allen, aggiungendoci un pizzico di Indiana Jones, specifica Tom, rammaricato che dalla sua performance siano stati tagliati i suoi 40 minuti preferiti.

Ma questo spin-off della saga di Spider-Man è comunque destinato a dividere le platee: chi lo ama, per via della sua schietta brutalità senza regole, e chi lo detesta, a causa di un'esplicitezza crudele. «Esistevano molte sfumature interpretative all'interno delle dinamiche psicologiche, cosa inusuale per un film di supereroi ed è fantastico aver interpretato due personaggi, uno umano e uno alieno», dice Hardy, aggiungendo che il concetto di simbiosi è centrale in tale cinecomic, Oltreoceano paragonato a un Catwoman mal riuscito. Venom poteva essere una creazione divertente, ma il film passa troppo tempo sulle sue origini. «Il vero Venom vuole essere, in realtà, il suo sequel», commenta Variety.

Tuttavia, alcune parti del film funzionano molto bene ed emerge un elemento comico nel rapporto tra Eddie e Venom, con sfumature da Rocky Horror. In ogni caso, i fan si appassioneranno al bizzarro antieroe dalle enormi zanne, che è se stesso e un altro. Come nella vita vera.

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