Spezia in vendita: oggi Ruggieri ci prova con Tonellotto

da La Spezia

Il 2008 non si apre tra i migliori auspici per La Spezia, una città che aveva il proprio «oppio» solo nel calcio e che ora vive una crisi societaria che potrebbe garantire la serie C ed un mare di debiti, con il presidente Ruggieri pronto a lasciare già nelle prossime ore.
In una cvittà in piena crisi economica c’è solo il calcio a tenere vivo lo spirito, a garantire emozioni, identità. C’è, o meglio c’era, solo «lo Spezia» che in un balzo ha conquistato l’agognata (da 55 anni) serie B, che ha sconfitto o messo in crisi le «grandi» iniziando da quel Genoa che rappresenta, suo malgrado, una Liguria in cui gli spezzini si riconoscono poco. Poi il sogno è finito ed ora quegli aquilotti spavaldi si sentono traditi, quei diecimila costanti tifosi in grado di colmare il catino dell’Alberto Picco con un tripudio non sanno più cosa pensare ed aspettano, in silenzio.
La squadra è in crollo, la serie C è sempre più vicina, terz’ultima in classifica con un trend negativo. La società, guidata dal presidente Pino Ruggieri, ha finito il carburante, le casse sono vuote. Si parla di un passivo di almeno 3 milioni di euro che faranno presto a diventare 7 entro la fine stagione, si parla di stipendi non pagati, fatture bloccate, di bilanci così in rosso da non attirare nemmeno il più sprovveduto degli investitori o il più scaltro degli speculatori.
La grande favola era iniziata con il presidente Ruggieri che nel 2006 ha portato lo Spezia in B dopo più di mezzo secolo, è un periodo d’oro, la squadra regge il confronto con i nomi (dal Napoli alla Juventus) che sono quell’anno nella serie cadetta. Intanto a Spezia arriva un nuovo consulente: Francesco Ceravolo, stretto collaboratore di Lucky Luciano Moggi porta in Liguria alcuni giocatori che appesantiscono il bilancio della società, poi se ne va. Resta ancora Massimo Moratti, l’Inter negli anni precedenti aveva anche coperto il 90% del club, ma per poco. Il petroliere sperava nella riconversione dell´ex Arcola Petrolifera in una centrale elettrica ultima generazione, l’affare è sfumato e così anche l’entusiasmo, ora gli resta solo il 10% delle quote. Ruggieri non molla e riorganizza la società. La risposta dei tifosi c’è ed in quasi 6mila sottoscrivono gli abbonamenti. Arrivano nuovi partner come l’imprenditore emiliano: Armando Ermelli, già finanziatore dei dilettanti del San Secondo Parmense, titolare della Metella Trasporti. Ermelli versa nelle casse un milione di euro, diventa così vice presidente, è il 28 luglio 2007.
Ma dopo pochi mesi, a novembre, Ermelli se ne va sbattendo la porta (mantiene una quota di controllo): «Il bilancio non andava. Troppe spese, troppi sperperi precedenti. Ma mi hanno promesso che avrebbero messo le cose a posto. Mi sono fidato. Però poi ho visto che le cose non cambiavano», dirà in seguito. Iniziano i veri guai. La società spiega di aver perso la quota dei diritti televisivi, circa un milione e 400mila euro, e con questa anche una serie di sponsor a livello nazionale. Gli stipendi arretrati si accumulano, dallo stadio spariscono hostess e servizi. Persino il tradizionale buffet viene razionato. È crisi. La società spiega: «il budget è di 12 milioni di euro, il disavanzo di 4». Il presidente, amministratore unico della Italcantieri Spa, che venne fondata nel 1973 da Silvio Berlusconi passata poi nel marzo 2001 al Gruppo Ruggieri Costruzioni Generali Srl, ha dei cantieri fermi, niente liquidi per Ruggieri, niente liquidi per lo Spezia. Si cercano soci nuovi. Arriva l’ipotesi dell’imprenditore lombardo: Giancarlo Dall´Oglio, ma alla fine finisce tutto con una rapida fuga lontano da un investimento troppo rischioso. Spunta il nome del Gruppo Di Mascio, stessa storia ed altrettanto veloce. Ora il presidente Ruggieri lancia l’ipotesi Flaviano Tonellotto, il vulcanico ex presidente-allenatore-etc. della Triestina.
«Da un anno e mezzo dico non ce la posso fare, all’inizio era una questione di strategia aziendale, poi una necessità, sono sei mesi che non sono più in grado di fare il presidente dello Spezia calcio - spiega Ruggieri -. L’unico che si è veramente fatto avanti è Tonellotto, sono andato nei suoi cantieri, ho visto le sue proprietà, non è uno sprovveduto. Se Tonellotto mercoledì sera mi compra le quote spedisco due raccomandate, una all’Inter ed una ad Ermelli per chiedere loro se hanno intenzione di esercitare la prelazione oppure no. Mercoledì sera mi vedrò con lui a Reggio. Non voglio neanche pensare che l’operazione salti. E non salterà».


Intanto in città Comune della Spezia, Provincia della Spezia e Camera di Commercio si organizzano e creano una Fondazione, ieri la firma dal notaio e la sottoscrizione pubblica ha così avuto inizio, per salvare il salvabile. Dal campo infine due nuove tegole: la squalifica per una giornata di Biso e del tecnico Antonio Soda.

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