Roma - Lo spettro del governo tecnico aleggia ancora nei palazzi della politica. Fini e Casini lo minacciano. Bossi lo scaccia. "Berlusconi non accelererà sulla via del voto anticipato perché sa bene che anche al Senato ci sarebbero i numeri per dare vita a un governo tecnico". È questo il ragionamento che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, avrebbe svolto incontrando gli eurodeputati di Fli.
L'idea di Casini " La legge elettorale prima si cambia e meglio è. Non credo ad un nuovo governo solo per cambiare la legge elettorale. Con la povertà e la situazione economica attuale, chi è responsabile ha il dovere di formare un governo. Vedremo se ci sono i voti. Io penso di sì ed ho già azzeccato il pronostico alla Camera sui 316 voti" dice il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Tg3. Il leader dell’Udc ricorda che c’è una crisi in corso ed sarebbe "assurdo andare alle elezioni solo perché Bossi vuole guadagnare qualche punto percentuale". Se dovesse cadere l’esecutivo Berlusconi "abbiamo il dovere di cercare di fare un governo".
Chiacchiere con il Pd Fonti parlamentari di Pd, Udc e Fli lasciano intendere che un governo tecnico avrebbe la maggioranza anche al Senato. Casini definisce "una chiacchierata informale" l’incontro di oggi con D’Alema e Fini in Transatlantico. "Non parliamo di legge elettorale in Transatlantico di fronte a cento giornalisti - dice Casini - abbiamo parlato solo del prossimo viaggio di D’Alema negli Stati Uniti".
Lo stop di Bossi Ancora un no di Umberto Bossi a ogni ipotesi di governo tecnico di fine legislatura. "Io non ci credo: non ce la faranno.
Se lo facessero vorrebbero cambiare la legge elettorale e quella sull’immigrazione. Ma non si farà. Perché - dice il leader della Lega conversando a Montecitorio- per farlo bisognerebbe prima che Berlusconi si dimettesse. E Berlusconi non si dimetterà mai. Per noi è tutto a posto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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