Gli sponsor salveranno le mura spagnole

Se il bando andasse deserto il Comune aprirà comunque i cantieri a proprie spese

Stefania Malacrida

A.A.A. cercansi sponsor. Altrimenti non resteranno che poche pietre galleggianti sull’asfalto, e sopra una targa burocratica utile solo ai topografi: «Di qui passavano le gloriose Mura Spagnole».
Una simile insegna, a dire il vero, potrebbe già essere applicata in molti punti della Cerchia dei Bastioni, dove un tempo la cinta muraria collegava tra loro le Porte. Del perimetro originario, lungo 10 chilometri oggi è rimasto solo un breve frammento, i 1800 metri contro gli originari 10 chilometri cinquecenteschi. Alcune linee di mattoni che tratteggiano le vie Beatrice D’Este, Filippetti, Caldara e Piazza Medaglie D’Oro. Pietre, antiche, sì, ma poche. E versano in grave degrado. L’erbaccia deborda dalle fessure, l’umidità insidia la pietra dall’interno, mentre lo smog la impiastriccia all’esterno. Necessitano un restauro urgente. Lo sanno bene e da tempo al Comune, dove più volte l’amministrazione ha cercato sponsor per finanziare l’impresa. E più volte i privati hanno declinato l’invito, rendendo fino ad oggi il recupero delle Mura Spagnole un obiettivo ancora da raggiungere per la giunta Albertini.
Ma Palazzo Marino non demorde. E sforna un nuovo bando di gara, fresco della firma del vice sindaco e assessore all’Urbanistica Riccardo De Corato. «Se non interveniamo al più presto - ha detto il vicesindaco - della cinta muraria rinascimentale si troverà traccia solo nei libri di storia». Una lotta contro il tempo, prima che anche gli ultimi resti del camminamento si riducano in briciole. Infiltrazioni d’acqua, erbe incolte, cedimenti e crolli, spesso denunciati anche dai milanesi residenti di fronte alla cerchia bastionale. In alcuni punti gli architetti hanno trovato persino campanelli condominiali.
«Nessuno aveva mai messo mano a quest’opera architettonica dai tempi di Giangaleazzo Visconti. Come nel caso del Castello Sforzesco e della Scala questa Giunta si è attivata laddove nessuno prima era intervenuto». La sponsorizzazione andrà a coprire solo i costi di una prima fase dei lavori: il recupero e il consolidamento della cinta, per una spesa di 2 milioni e 800mila euro. La realizzazione è prevista entro il 2006. Più grandiosa la seconda fase dei lavori, che vuole la creazione di aree verdi adiacenti alle mura, con percorsi pedonali anche rialzati. Camminamenti paralleli, insomma, un su e giù di stradine all’insegna di un vero incontro ravvicinato con la pietra antica. Tempo complessivo previsto: due anni e mezzo. Costi del restauro: 4 milioni e 800mila euro. Un progetto importante per la città, partorito dalle matite degli architetti già ben cinque anni fa. Mai realizzato però per mancanza di risorse. I tentativi fatti in passato da Palazzo Marino di financial sourcing, sono andati sempre a vuoto.Stavolta però è diverso. Le trattative dei giorni scorsi danno ottime chance al Comune: a mettere sul piatto almeno la metà del denaro necessario, almeno la prima fase dei lavori, cisarebbe un’agenzia pubblicitaria. «Sono ottimista - aggiunge De Corato -. E qualora il bando di gara andasse deserto e non si trovasse un finanziatore privato, l’Amministrazione è già pronta ad assumersi gli oneri economici».

La delibera è già sui tavoli di Palazzo Marino, compilata di tutto punto con le tavole del progetto disegnato dalle matite degli architetti cinque anni fa. Manca solo di compilare il nome dello sponsor. E anche se questo spazio rimarrà vuoto, i lavori partiranno comunque entro fine anno. Un altro «visto» che De Corato potrà segnare nel suo album dei cantieri.

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