Milano - Segnare un gol dopo pochi minuti fa tutta la differenza rispetto a subirlo, eppure anche l'Inter è ancora lontana dalla squadra che ha dominato lo scorso campionato. Lecce battuto senza particolari affanni: apre Darmian, chiude Calhanoglu su calcio di rigore, il 17esimo consecutivo segnato in Serie A (record) e 17esimo trasformato su 18 calciati con la maglia dell'Inter (coppe comprese). Trovando il gol al quinto minuto, al primo affondo e su un clamoroso buco difensivo avversario, i nerazzurri sono bravi a inclinare la partita nel loro senso di marcia, ma soprattutto nel primo tempo, col Lecce non ancora in riserva, si notano gli attuali limiti della banda Inzaghi.
Soprattutto fisici, probabilmente. Com'è normale che sia a fine agosto e dentro a un caldo appiccicoso anche a restare seduti. E se le gambe non girano come dovrebbero anche la testa finisce per ragionare più lentamente. Perciò gli spazi diventano stretti, i palloni più lenti, le occasioni sono rarefatte.
Dopo il gol (Dimarco da sinistra, torre di Taremi, Darmian solo e quasi incredulo, di testa sul controbalzo), nel primo tempo solo Barella va vicino al raddoppio, con provvidenziale testata di Baschirotto sul suo destro violento, da capitano a capitano. Il Lecce è ancora poca cosa e si era già visto al debutto casalingo contro l'Atalanta. Resta da capire come giocherà Gotti quando arriveranno le partite all'altezza della sua squadra. Krstovic è troppo isolato, Banda e Dorgu involuti rispetto al passato, ma magari anche per loro è solo questione di preparazione. Difesa assolutamente da rivedere. Cambi inutili.
Benino Taremi, debuttante titolare in luogo dell'infortunato Lautaro («abbiamo preferito non rischiarlo», spiega Inzaghi già proiettato sulla più importante e impegnativa partita di venerdì contro l'Atalanta). L'iraniano in effetti gioca già molto con la squadra, anche lontano dall'area. E forse anche per lui, com'è stato in questi anni per tutti gli attaccanti dell'Inter (da Lukaku a Dzeko e Thuram), il partner ideale è proprio il capitano argentino.
Lecce meno compatto nel secondo tempo e per l'Inter è subito più semplice. Thuram sciupa un'occasione d'oro in apertura, poi un'altra dopo una mischia in cui proprio Taremi reclama vanamente un rigore (che non c'era), finché a metà tempo l'arbitro concede la massima punizione per la trattenuta di Gaspar su Thuram.
Calhanoglu mette l'autografo sulla prima vittoria stagionale dei campioni d'Italia, quindi Inzaghi apre il balletto dei cambi. Per il momento, a lui come agli oltre 71mila tifosi che hanno riempito come sempre San Siro, può bastare anche così. Il Milan è già a -3.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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