Le vessazioni del Fisco arrivano fino alle cronache dedicate allo sport e al poker sportivo in particolare. È il caso della storia di Roberto Sabato, raccontata dal sito gioconews.it: non ha fatto in tempo a presentare ricorso alla Commissione tributaria di Brindisi che il giorno successivo si è visto recapitare un'altra cartella esattoriale dall'Agenzia delle entrate. Dopo una da 59 mila euro per l'anno fiscale 2008, ne ha infatti ricevuto un'altra da 51mila euro per le vincite all'estero del 2009.
Rischia di entrare nel guinness dei primati Roberto «Roby S» Sabato, poker player, ma anche imprenditore pugliese che ha ingaggiato una vera e propria lotta con il Fisco che lo sta tempestando di tasse per importi reali vinti che, tra l'altro, risultano essere molto più bassi di quelli contestati dall'Agenzia. Almeno stando alla difesa di se stesso che sta portando avanti il player, pugliese di Mesagne. «Ho pronto un altro ricorso - dice Sabato - e andrò avanti così per dimostrare gli errori dello Stato italiano».
Conoscendo i risultati del player, in effetti, gli importi sembrano essere un po' sballati e forse calcolati male dai funzionari statali. I quali, ovviamente, ben si guardano dal considerare ogni ipotesi di deduzione delle spese sostenute per partecipare ai tornei. A seguire il player è il commercialista Gianni Capuano: «Per ora è il primo step, ma siamo decisi ad andare avanti sino alla Corte di Giustizia europea, come hanno fatto altri giocatori di poker». Certo, ammette Sabato, «qualcosa si è vinto all'estero: ho dichiarato 5mila euro di vincite. Ed è giusto pagare le tasse. Ma sarebbe altrettanto giusto potersi scaricare le spese di viaggio, vitto e alloggio e buy in anche quando si è eliminati al primo livello del torneo o comunque non si vince neppure un euro».
Oltre a questo emergono sempre di più casi di discriminazione tributaria a livello europeo che sono vietati dal Trattato Ue.
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