Allegri e Buffon sicuri: in pista a Monte Carlo serve un super Higuain

Il tecnico: "Gonzalo importante anche senza gol". Il portiere: "Con lui andremo lontano"

Allegri e Buffon sicuri: in pista a Monte Carlo serve un super Higuain

nostro inviato a Monte Carlo

L'apparenza inganna. Lo stadio che sembra l'ingresso di un teatro, le barche, il mare, più nuvole che sole. La Signora prima che sul campo stasera dovrà essere brava a non farsi ammaliare dal Principato se vuole diventare regina d'Europa. La semifinale d'andata è un trappolone nascosto dai riflessi del lusso di Monte Carlo. Perché l'ambiente può sembrare finto, ma il Monaco è una squadra tremendamente vera. Lo dicono quei 146 gol segnati in 57 partite: miglior attacco d'Europa. Quindi una macchina da gol che merita lo stesso approccio avuto dalla miglior difesa della Champions, Buffon imbattuto da 531 minuti, nelle due sfide con il Barcellona.

Perché la squadra della città che si sta vestendo per il Gp di F1, tra cordoli e guardrail già indossati, riparte sempre a tutta velocità. La stessa Signora non può alzare il piede dall'acceleratore senza pagare qualcosa. L'Atalanta è un monito: «Non dobbiamo ripetere quel primo tempo», attacca Allegri. Perché questa sera, come a Bergamo, al semaforo verde ci si aspetta subito una "sgommata" degli avversari e lì si capirà se davvero i bianconeri hanno avuto la forza di trattare i monegaschi alla stregua dei blaugrana. Dani Alves ha alzato le antenne della truppa: «Non abbiamo vinto la coppa perché li abbiamo eliminati...». Perché un conto è alzare il livello mentale contro i più forti del mondo, un altro è riuscire a farlo contro quella che è "solo" la rivelazione di questa Champions League.

Il difficile, ma anche il bello, viene adesso. E allora fari puntati su Higuain, che nella passeggiata solitaria sul prato del Louis II ha come preso le misure per sbloccarsi nella fase a eliminazione diretta. Buffon lo coccola: «Spero che non perda l'atteggiamento che ha avuto fin dall'inizio. Così potremo andare ancora più lontano». E Allegri aggiunge: «Non lo valutiamo solo per i gol, a Barcellona è stato importante. E comunque se segna direte che è l'uomo Champions...». Ma l'investimento del Pipita è stato fatto proprio per quello. Già perché la Juve è stata costruita per arrivare alla finale di Cardiff, mentre il Monaco è la sorpresa «ma non è qui per caso. Sono imprevedibili lo so, sono stato giovane anche io», dice Buffon. In casa i francesi non hanno mai perso in Europa ma Allegri non si fa impressionare: «Spero domani (oggi, ndr) sia la prima volta...». L'allenatore conferma Marchisio per lo squalificato Khedira («cambiano solo le caratteristiche...») e spiega che rispetto a due anni fa è un «Monaco diverso: allora era più solido, oggi è più offensivo». Non ha tempo di pensare al futuro ma «dopo ci incontreremo con la società». L'ossessione Champions non pesa nemmeno sul futuro di Buffon: «Non è un assillo, giocarla mi rende felice perché qui c'è la mia essenza, chi sono e per cosa sono nato. E se alzo la coppa, vado avanti. Comunque una finale vorrei vincerla...». E nessun voto come contro il Barcellona se non dovesse prendere gol: «È solo un modo per tenermi vivo». Anche se sarebbe servito come portafortuna contro l'attacco del Monaco. Il capitano ha una certezza: «A meno di uno scarto importante, la qualificazione si decide a Torino». L'allenatore dei francesi Jardim è d'accordo: «Cerchiamo di vincere in casa, poi al ritorno qualche gol lo faremo di sicuro».

Ecco svelato il trappolone di Montecarlo per la Signora. Ma Allegri è sicuro: «Loro possono farci male, ma la squadra sa quello che deve fare: servono due partite giuste». Passa dalle curve lente di Monte Carlo la pole per la finale di Cardiff.

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