All'Nba piace provinciale. Spie Usa a Reggio-Sassari

Gli osservatori americani pronti a fare acquisti nella finale che assegna il titolo italiano di basket. Tra i sorvegliati speciali anche Polonara, Silins e Della Valle

Dal sito dinamobasket.com
Dal sito dinamobasket.com

La finale «favolosa» fra Reggio Emilia e Sassari che ha portato il basket fuori dal cupo pessimismo leopardiano, accendendo luci che di solito una finale cosiddetta provinciale non accende, avrà questa sera il momento della verità. Gara-7 in Emilia, decisiva sul campo soffocante sotto la torre del Bordello, demenzialmente spostata alle 21.15, diretta Raisport1.

Un titolo, il primo per le due finaliste, che meriterebbe di essere comunque diviso. Ma una, alla fine piangerà. Reggio Emilia perché in Sardegna ha avuto le occasioni per chiudere e adesso con Lavrinovic e Silins zoppicanti, anche se gioca in casa, con il fiato corto come dimostrano i tiri sbagliati quando c'era da prendere lo scudetto, forse in difficoltà vera per non aver mai vissuto un momento come questo, esaltante, ma che ti sfinisce mentalmente. Sassari perché doveva rispettare prima un'avversaria che, comunque vada, ha fatto cose straordinarie costruendo tutto su giocatori allevati in casa, affiancandoli con veterani come Kaukenas che a 38 anni dimostra cosa voglia dire avere sempre fame e una meta da raggiungere, lui che di scudetti ne ha vinti ben 7, 5 in Italia con Siena.

Finale per giovani favolosi e artisti sopra il ferro come il Shan Lawal che Barcellona, appena castigato dal Real anche nella finale spagnola, ci ruberà per la prossima stagione.

Pensavamo che la finale «provinciale» avrebbe oscurato il basket anche più di quello che cercano di fare molti degli addetti ai lavori che sanno di marketing, ma non di sport. Ci sbagliavamo e il boom di contatti televisivi dice che la Reggio quasi tutta bianca e Sassari con i suoi mori anarchici e meravigliosi hanno fatto qualcosa di favoloso.

Lo si capisce dall'interesse che c'è anche fuori dall'Italia, adesso che Sky vorrebbe prendere alla Rai il gioco abbandonato per spocchia non tanto tempo fa, ora che la Nba ha acceso tante luci sui prodotti di questo basket, per aggiungere qualcuno ai quattro italiani che già ci giocano. Per loro sarebbe facile portare via i migliori, ma, per fortuna qualcuno ragiona e allora Fontecchio, ma soprattutto Gentile, e qualche protagonista della finale di oggi come Polonara, Silins, il rochettaro Della Valle cresciuto ad Ohio State, sembrano intenzionati a restare in questo basket, cosa che invece, non piace più all'Hackett liquidato con tanta freddezza da Milano, ma non certissimo di raggiungere il Bargnani misterioso di New York, il Datome di Boston, il Gallinari che Denver ha messo in lista trasferimento, il Belinelli di San Antonio dove ha vinto il titolo l'anno scorso.

Si gioca su campi scivolosi per l'umidità, senza aria condizionata, con il pubblico schiacciato nelle tribune, maxischermi nelle piazze sia a Reggio che a Sassari. Il fattore campo, visti certi arbitraggi, sembra fondamentale perché il rumore condiziona tutto, meno gli imbecilli che insultano a prescindere anche se all'inizio c'era un confortevole gemellaggio fra tifoserie, ma stasera sarà l'adrenalina, la resistenza alla fatica, più della tecnica come si è visto nei 3 supplementari di gara-6 vinta dalla Dinamo a decidere in una maratona disumana dal 18 maggio, 17 partite i sardi, 18 gli emiliani giocando quasi ogni due giorni. Menetti e la sua cooperativa del passaggio che ha esaltato la Grissin Bon dove sul podio c'è l'azzurro Cinciarini come direttore e Kaukenas come primo violino; Sacchetti è i suoi diavoli della brigata Sassari con la faccia di bronzo come canta la gente al Pala Serradimigni.

Due modi diversi di vivere il basket, scuola, disciplina, coesione da una parte con giocatori che hanno sposato a Reggio il bel progetto societario di Landi e Dalla Salda. In casa Srardara, il vero costruttore della meraviglia sassarese, talento, qualità fisiche esaltate dal Lawal che prende tutti i rimbalzi, mezzi tecnici come quelli degli esterni, il professor Logan che ora vogliono ad Atene, il metereopatico Dyson, il fantasioso Sosa, il collante Brooks e il Sanders che se ispirato sbrana come sanno bene a Milano.

Diciamo che la squadra che ha eliminato

l'Emporio, questa Sassari umorale che ha già in tasca coppa Italia e supercoppa, è abituata alle partite senza domani. Stasera vedremo, anche se non c'è più niente da scoprire. Sono state due squadre favolose. Ci hanno divertito.

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