Alonso, compie 400 Gp l'uomo contro della Formula 1

Il calcolo: in carriera ha trascorso quasi un mese in gara alla media di 200 all'ora

Alonso, compie 400 Gp l'uomo contro della Formula 1
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Qualcuno ha calcolato che Fernando Alonso ha trascorso 578 ore della sua vita in gara. Fanno poco più di 24 giorni in 43 anni. Sembrano pochi, ma provate a pensarci. Aggiungeteci che ha effettuato 735 pit-stop, restando fermo ai box per 5 ore e ha viaggiato ad una velocità media di 186,63 km/h. Sono i numeri da record dell'uomo che in questo fine settimana in Messico sta festeggiando il suo 400° weekend in Formula 1, una storia cominciata nel 2001 in Australia quando quel ragazzino spagnolo aveva 19 anni, 7 mesi e 4 giorni. Ci sono almeno quattro avversari di oggi che non erano ancora nati: Piastri, Lawson, Colapinto, Bearman e Antonelli. Ma Alonso è ancora qui e non ha la minima voglia di fermarsi, proprio adesso che all'orizzonte sta arrivando Adrian Newey, il genio che potrebbe regalargli una Aston Martin vincente.

Fernando ha vinto 2 mondiali, 32 gare (11 con la Ferrari) ed è salito 106 volte sul podio. Numeri importanti, ma piccoli rispetto al pilota che è stato. Ricordare che ha vinto due Mondiali in meno di Vettel può suonare come un'ingiustizia. Fernando non vale meno di Seb. Ma in Formula 1 non serve essere veloci, spesso i più veloci in pista. Bisogna saper fare le scelte giuste, saper essere uomini squadra, portare armonia e non mettere zizzania. Il pilota Alonso è stato un campione di primissima grandezza, più in gara che in qualifica (le sole 22 pole lo confermano), ma un uomo squadra con molti limiti. Non è mai stato esattamente uno in grado di cogliere l'attimo fuggente, arrivando a logorare troppi rapporti. Un terzo Mondiale, quello che lo avrebbe portato nei territori di gente come Senna, in realtà lo aveva quasi vinto nel 2010 quando si presentò all'ultima gara del campionato con 8 punti di vantaggio su Webber e 15 su Vettel. La strategia scelta dalla Ferrari quel giorno ad Abu Dhabi è studiata ancora oggi nei libri di storia della Formula 1 come esempio di lucida follia.

Stefano Domenicali che era il grande capo non ha più voluto rivedere quella gara. Il responsabile della strategia pagò per tutti. Ma il conto più salato resta quello pagato da Fernando. Il terzo titolo gli avrebbe cambiato la vita. Magari non sarebbe ancora qui ad inseguirlo.

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