Aliou Cissé guidava la difesa dei Leoni della Teranga sedici anni fa quando il Senegal sorprese i campioni del Mondo in carica della Francia nel suo debutto iridato. Oggi ha 42 anni, le treccine e gli occhialini ed è il ct più giovane presente in Russia. Ma soprattutto vince ancora: è sua la prima vittoria di un'africana nella rassegna 2018, un bis insperato contro la Polonia, la nazionale più «italiana» presente al Mondiale con i suoi sette convocati dalla serie A (sei dei quali in campo ieri). Lo scalpo è meno illustre, certo, ma il successo è meritato e può valere già tanto nella corsa agli ottavi.
Il «rasta» d'Africa sorprende il team di Nawalka sovvertendo completamente le gerarchie di un girone, l'H, che già quando nacque a dicembre era sinonimo di equilibrio, ma con il piatto della bilancia che pendeva verso i Cafeteros colombiani e i bianchi di Polonia, che mai aveva perso e subito gol nei tre precedenti contro una squadra del Continente Nero. Tre come gli episodi che scrivono l'ennesima vittoria di misura del Mondiale (la decima nei 16 incontri della prima giornata del torneo): la sfortunata deviazione di Cionek, difensore della Spal, sul tiro senza pretese di Gueye; l'indecisione fatale della difesa polacca sfruttata da Niang; il «buco» concesso a Krychowiak dai saltatori senegalesi preoccupati da Lewandowski.
La truppa di Cissé mostra più idee e iniziative offensive, oltre che la giusta distanza fra i reparti, quella di Nawalka appare sfilacciata, soprattutto nella fase di retroguardia, e senza un gioco degno di questo nome. Appena quattro tiri in porta, troppo poco considerando la presenza (evanescente ieri allo Spartak Stadium di Mosca) del già citato Lewandowski, il bomber più prolifico della storia della Nazionale. I polacchi pagano il tabù dell'esordio al Mondiale (una sola vittoria su otto risalente al 1974), il Senegal continua la sua striscia positiva nella fase a gironi iridata (nessuna sconfitta in 4 gare). «Non abbiamo nessun complesso di inferiorità, giocheremo con la nostra identità africana e possiamo stupire», così Cissé alla vigilia del debutto. Ed ecco che, pure in una giornata non proprio esaltante della stella del Liverpool Mané, la scena se la prende Mbaye Niang. Una stagione in chiaroscuro al Torino, ieri travolgente. Soprattutto quando, autorizzato dall'arbitro a rientrare da bordo campo, approfitta del retropassaggio a dir poco rischioso di Krychowiak e della dormita di Bednarek per anticipare il portiere della Juventus Szczesny (uscita pessima).
I calciatori «italiani» della Polonia fanno una figuraccia, quelli del Senegal no, compresa la roccia difensiva Koulibaly che annulla il compagno di squadra Milik e si fa trovare impreparato solo nella zuccata finale di Krychowiak.Fanno festa i coloriti tifosi africani sugli spalti, le Cenerentole vanno al potere nel girone mentre le big sono costrette a inseguire. Con Polonia-Colombia di domenica gara già da dentro o fuori.
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