Sabato notte Enea Bastianini ha fatto fatica ad addormentarsi e nella sua testa ha ripercorso ancora una volta la strategia per la gara: con 14 punti di vantaggio su Sam Lowes e 18 sul suo futuro compagno di squadra in MotoGP Luca Marini, sarebbe bastato un 5° posto per assicurarsi il titolo iridato. Così sulla spettacolare pista portoghese di Portimao, Enea ha gestito la gara, le gomme e la pressione per portarsi a casa il sogno di una vita. Missione compiuta. In una gara vinta da un imprendibile Remy Gardner, con Marini secondo e Lowes terzo con una mano rotta, Enea è campione del mondo Moto2. «Gardner e Marini avevano un altro passo, per cui ho preferito fare una gara strategica senza prendere rischi inutili», commenta il 22enne riminese. «Non sono un ragioniere, ma la posta in gioco era altissima per cui l'imperativo era non commettere errori. Il titolo corona una stagione fantastica con 3 vittorie e 7 podi».
Numero 33, perché esattamente a 3 anni e 3 mesi il papà Emilio lo aveva messo per la prima volta in sella ad una minimoto, Bastianini è salito sul podio con il numero 1 sul cupolino della moto del team bergamasco Italtrans. «È il giorno più bello della mia vita, e lo è anche per la mia moto», dice sorridendo. «Dedico questa vittoria a tutti i ragazzi della squadra, alla mia fidanzata e alla mia famiglia». Ma cosa è cambiato quest'anno? «Vincere alla fine è una questione di testa. Il lavoro è iniziato lo scorso inverno. Mi sono preparato tantissimo sia a livello mentale sia di preparazione fisica. Quando vinci un titolo vuol dire che hai fatto la differenza un po' ovunque e che sei stato più veloce».
Terzo italiano in quattro anni a conquistare il titolo Moto2 dopo Morbidelli e Bagnaia, Enea, soprannominato La Bestia, continua la solida tradizione dell'Italmoto che si è fatta onore anche nella classe regina con Franco Morbidelli che ieri si è laureato vice campione del mondo in sella ad una Yamaha satellite, mentre il campione del mondo Moto2 2018 Pecco Bagnaia nel 2021 verrà promosso nel team Ducati ufficiale al posto di Andrea Dovizioso.
«La Moto2 si rivela una classe propedeutica per la MotoGP con moto sempre più simili che favoriscono il passaggio di categoria, anche se rimane comunque un salto importante», racconta Carlo Pernat, grande manager di piloti e direttore sportivo Aprilia ai tempi di Valentino Rossi e Max Biaggi. «Enea Bastianini mi ha stupito per il suo talento naturale esagerato. È un pilota calmo, sereno, maturo. In cosa può fare la differenza? Alla fine è la testa che comanda ed Enea ha affrontato la stagione con intelligenza. Sono sicuro che potrà fare la differenza anche in MotoGP già nel 2021».
Con un contratto direttamente con la Ducati, per Enea, il Team Avintia potrebbe essere il trampolino di lancio per un futuro da protagonista. Per di più in squadra con Marini, fratello di Vale e vice campione Moto2. Lo spettacolo è già garantito.
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