Arbitro e Var smascherati dallo stadio vuoto. E lo Stoccarda fa ricorso contro il rigore del ko

In tv si è sentito il loro dialogo: il fischietto non era convinto di dare il penalty

Arbitro e Var smascherati dallo stadio vuoto. E lo Stoccarda fa ricorso contro il rigore del ko

Un campionato che riprende, i problemi che si moltiplicano. In Germania aumentano di giorno in giorno le polemiche benché i club fossero tutti favorevoli alla ripartenza.

Nella seconda divisione nazionale, per esempio, lo Stoccarda ha perfino presentato ricorso alla Dfb contro l'omologazione della sconfitta per 2-1 contro il Wehen. Il gol vittoria dei padroni di casa è infatti giunto al 97' dopo un "inappropriato" (per stessa ammissione della Federazione) intervento del Var. Un giocatore dello Stoccarda aveva infatti toccato il pallone di mano, l'arbitro aveva fatto continuare a giocare, venendo però richiamato dalla sala dei suoi assistenti davanti agli schermi. Con lo stadio vuoto la discussione fra il direttore di gara e il suo collega al Var è stata sentita anche in televisione: «Io il contatto col braccio non lo vedo. Hai un'altra immagine? Da destra? Da sinistra? Da dietro? Io non lo vedo», ha affermato più volte l'arbitro ma ha comunque assegnato il rigore, mandando su tutte le furie lo Stoccarda.

«È uno scandalo - affermano dal club -. L'arbitro non ha rispettato il regolamento e ha inciso sul risultato». In realtà è stato giusto assegnare il rigore, che il direttore di gara non ha individuato (né in presa diretta né al replay) perché lo schermo presente a bordo campo, a differenza della tv a disposizione di chi è al Var, non è in alta definizione.

Spiegazione data, ma problema non risolto: giusto assegnare un rigore che per un fallo che non viene riscontrato? Da protocollo no (ma il ricorso dello Stoccarda verrà respinto perché la decisione finale è comunque giusta). Chi era impegnato al Var avrebbe dovuto direttamente segnalare il rigore senza mettere in difficoltà il collega in campo.

Al Kaiserslautern, club di terza serie (che dovrebbe ripartire il 30 maggio), hanno invece sospeso gli allenamenti a causa di tre sospetti casi di positività. Le persone coinvolte sono state messe in quarantena in attesa dell'esito del tampone effettuato oggi.

Si rischia però un nuovo caso Dynamo Dresda (seconda divisione) con l'intero club costretto alla quarantena e obbligato a non giocare tre partite e a non allenarsi, dovendo così disertare la ripresa del torneo. E pensare che è ripartito un unico campionato e siamo solo all'inizio. Eppure i problemi si moltiplicano...

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