Aru a pois su sfondo giallo: "I francesi mi snobbano? Se n'è accorto Froome..."

Nel weekend con la maglia di miglior scalatore va all'assalto di altri due tapponi: «Andrò forte»

Aru a pois su sfondo giallo: "I francesi mi snobbano? Se n'è accorto Froome..."

Per il momento indossa una delle maglie più amate: quella bianca a pois rossi. In Francia premia il miglior scalatore del Tour dal 1975 (primo vincitore Lucien Van Impe) e per il secondo giorno consecutivo la veste Fabio Aru, che ha dovuto riporre per il momento quella tricolore, in attesa di qualcosa di meglio. «Mi raccomando, non cominciamo con certi discorsi: lo sapete che non mi piacciono», blocca subito il corridore sardo splendido vincitore l'altro ieri sul traguardo de La Planche des Belles Filles, primo arrivo in quota.

«La mia primavera è stata davvero molto difficile raccontava ieri mattina al via della sesta tappa -. Prima l'incidente in allenamento a Sierra Nevada, la preoccupazione per il ginocchio gonfio, la speranza di recuperare per il Giro d'Italia e infine la forzata rinuncia. E poi la tragica scomparsa di Michele Scarponi, un uomo che era molto più di un compagno di squadra. La primavera è stata dura, ma adesso sembra proprio che sia girata ».

È felice Fabio, e non lo nasconde: ieri mattina, per esempio, poco prima della partenza, sul pullman dell'Astana si è addirittura esibito in un'improvvisata Macarena con il compagno di squadra Michael Valgren, finita sui social. I likes, ovviamente, sono arrivati, come i complimenti e gli incoraggiamenti Vip. «Sono stato letteralmente sommerso di messaggi dice Fabio al termine della tappa : dal ministro dello Sport Lotti a Jovanotti, ma voglio ringraziare davvero tutti, e spero di divertirli ancora».

Allegria sì, ma grande concentrazione sulla corsa che da domani - la tappa di oggi che porta a Nuits-Saint-Georges dovrebbe essere riservata ancora agli sprinter - torna a proporre il terreno di caccia per Aru: la salita. «Domani - spiega il sardo - affronteremo una tappa impegnativa sul Massiccio del Giura, ci sono tre salite, l'ultima delle quali, la Côte de la Combe de Laisia-Les Molunes è un prima categoria, si scollina a 11 km dal traguardo della Station des Rousses. Domenica la tappa è ancora più impegnativa perché propone tre salite, tutte Hors Categorie, l'ultima con pendenze costanti superiori al 10%. In totale faremo più di 4.600 metri di dislivello, niente male per concludere la prima settimana del Tour de France. Cosa voglio fare? Andare forte, poi vedremo».

Sul Giura e poi sulle prime salite della Savoia dove il Tour tornerà tra dieci giorni, dopo aver affrontato i Pirenei e il Massiccio Centrale ci sarà un importante banco di prova non solo per Aru, ma anche per tutti coloro che mercoledì sono stati costretti ad alzare bandiera bianca. Froome e Porte, i primi dei battuti, hanno imparato la lezione: «Adesso dovremo stare attenti alle mosse di Aru: guai lasciargli spazio», assicurano i due. Contador e Quintana, invece, devono cercare risposte soprattutto in se stessi. Mentre Bardet può trovare nel sardo un perfetto compagno di avventura, nonché un alleato, visto che i due si somigliano molto dal punto di vista tecnico.

Concentrato Aru, più che ottimista Beppe Martinelli, il tecnico più vincente d'Italia: «Sapevamo che La Planche des Belles Filles sarebbe stata la prima occasione di confronto, ma per noi ha rappresentato quello che già sapevamo e cioè che Fabio è forte. Secondo me il più forte di sempre».

Alcuni cronisti, giustamente, stuzzicano il sardo

nell'orgoglio: te la sei presa per il fatto che l'altro giorno L'Equipe abbia dedicato la copertina a Froome e non a te? «Se continuo a fare bene, vedrete che anche loro si accorgeranno di me. Froome se n'è già accorto».

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