Essere squadra e avere coraggio. Ecco cosa occorre innanzitutto questa sera. «Se non saremo così, meglio non scendere in campo». A parole sue, Ciccio Calzona dice quello che passa per la testa di tutti: a Barcellona (ore 21 Canale 5, Sky) ci vuole la gara della vita. E chissà se basterà contro i catalani che in Spagna dipingono in crisi e con tante assenze (Pedri e de Jong su tutti). «Abbiamo fatto passi da gigante rispetto a quando sono arrivato ma non può bastare, c'è ancora tanto, tanto, tanto da lavorare. Ci aspetta una gara stimolante, difficile, ci proveremo perché ci dobbiamo provare e ci dobbiamo credere. Ho ricordato ai ragazzi che siamo una squadra forte e che vale la pena presentarci a un appuntamento così importante al massimo della forma e della concentrazione: il Barcellona resta uno squadrone, uno dei top club europei per eccellenza. Ha moltissimi giocatori che mi piacciono anche se sono felice di allenare i miei»: Calzona non nasconde le proprie ambizioni.
Squadra più o meno al completo, previsto in difesa il rientro di Rrahmani al quale dovrebbe toccare Lewandowski, linea arretrata completata da Juan Jesus con Di Lorenzo e Olivera ai lati. Traorè a centrocampo e solito tridente davanti: a Osimhen e al rinato Kvara sono affidate le speranze di perforare una difesa che non è proprio il pezzo pregiato dei blau-grana. Il terzo attaccante, Politano, svela la ricetta più semplice («Abbiamo una sola arma a disposizione, quella di comandare noi il gioco e possibilmente nella loro metà campo.
Guai a lasciare al Barcellona il palleggio»), prima di essere portato via di peso in diretta tv con Sky dal presidente De Laurentiis, che aveva già negato le interviste dei suoi tesserati con Dazn per via del calendario (voleva giocare a Pasquetta con l'Atalanta).
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