
Il pari della Lazio a Venezia e la sconfitta a Parma del Bologna sono le premesse conosciute dal Milan prima di andare incontro all'ennesima, clamorosa occasione persa. Come è accaduto puntualmente in Champions prima a Zagabria e poi a Rotterdam, ecco Torino, la terza stazione di un calvario unico. Anche qui la storia non è diversa perché si riannoda perfettamente alle precedenti esibizioni scandite da qualche goffo infortunio o addirittura da una papera vera e proprio. E così mentre il Toro, con i suoi 3 rinforzi, si guadagna la pagnotta dei tre punti, il Milan di Conceiçao va incontro all'ennesimo naufragio, alla secca sconfitta. A questo punto anche il prossimo recupero di Bologna, giovedì sera, perde di suggestione e di importanza per la classifica. Il Milan è ormai il re delle occasioni perse. E anche qualche scelta di Conceiçao lascia perplessi.
Fa tutto da solo il Milan di questi tempi, distrugge ciò che è possibile prendere a martellate, dalla qualificazione in Champions in giù, con una perseveranza che sa proprio di auto-distruzione. Perché, come a Rotterdam, dopo appena 5 minuti riecco Mike Maignan diventare protagonista al contrario e provocare l'autorete di Thiaw (seconda consecutiva con il Toro dopo quello dell'andata), incolpevole, centrato da un rinvio maldestro del portiere francese su un lancio innocuo di Pedersen per Sanabria. Sembra una maledizione. E invece c'è dell'altro. Perché dopo la mezz'ora, sul mani vistoso di Pedersen (saltato con Leao), c'è il rigore fischiato da Sozza e affidato allo specialista Pulisic: Milinkovic Savic lo aspetta sul lato giusto e para il destro dell'americano al primo errore dopo 13 penalty consecutivi. È vero, Maignan si riscatta più tardi per impedire a Vlasic l'eventuale raddoppio ma ormai il danno è fatto e testimonia lo stato psicologico di questa squadra, sotto pressione e in ansia da prestazione.
L'altro colpo di scena è in avvio di ripresa quando Conceiçao lascia Leao sotto la doccia, fa entrare Fofana in mediana spostando Musah più avanti per poi correggere ancora e lanciare Abraham al fianco di Gimenez. Lo scenario della ripresa non cambia perché nel frattempo Milinkovic-Savic sale ancora in cattedra e dopo il rigore parato si segnala per un altro paio di interventi (uno sulla sassata di Reijnders) decisivi. Quando sembra battuto, come sulla stoccata di sinistro di Joao Felix, provvede il palo a salvarlo. Ma il virus dell'auto-distruzione è sempre in agguato. E infatti neppure quando Reijnders lo rimette in partita, il Milan è in grado di custodire quell'1 a 1 e costruire qualcosa di diverso.
Tre minuti dopo la stoccata vincente dell'olandese (8° sigillo in stagione) infatti la difesa rossonera si fa sorprendere da una battuta lampo (punizione) di Sanabria per Gineitis che trova l'angolo lontano di Maignan. L'unico a provarci fino in fondo è Pavlovic, un difensore, diventato attaccante per sopperire ad altre assenze.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.