Non sarà stata un capolavoro dal punto di vista tecnico e tattico, ma quella tra Galles e Usa è stata la più divertente delle quattro sfide viste finora. Sicuramente la più equilibrata, giocata sul filo fino in fondo al solito lunghissimo recupero, un tempo per parte e due protagonisti speciali: il vecchio e il giovane, Gareth Bale e Timothy Weah. Già, proprio il figlio del Re Leone del Milan, il Pallone d'Oro del 1985, che essendo liberiano non ha mai potuto giocare un Mondiale. Ma adesso il vecchio George, dopo essere stato persino presidente della Liberia, è in Qatar come tifoso del figlio che è riuscito ad arrivare dove non aveva potuto il grande genitore, grazie al passaporto americano, ottenuto dopo essere nato a New York nel 2000, oltre a una buona stagione nel Lilla. Weah junior è l'uomo che illude gli americani, assoluti padroni del match nel primo tempo, in una partita che esalta persino McKennie e Sergino Dest.
Al 36' si infila nella difesa gallese e segna il gol che sembra essere solo l'inizio di una passeggiata statunitense. Ma i Dragoni nel secondo tempo, con un paio di cambi azzeccati, ribaltano la partita. Anche se l'ex juventino Ramsey non è in grande serata, ci pensa soprattutto Kieffer Moore, oscuro attaccante del Cardiff City, a dare la scossa.
Ma l'uomo che firma il pareggio è il capitano Gareth Bale, probabilmente il più grande giocatore della storia del piccolo paese britannico, che si procura un rigore e lo trasforma per l'1-1 che lascia aperti tutti i giochi per la promozione. Bale segna un gol storico anche perché il Galles tornava ai Mondiali dopo 64 anni: quello del '58 era il Galles di John Charles, da un gigante all'altro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.