Presto, molto presto, forse addirittura questa domenica, conosceremo il nome del nuovo campione del mondo della MotoGP. Dopo la bellezza di otto mesi di sfide che hanno visto la Ducati grande protagonista, così da festeggiare con largo anticipo il titolo Costruttori, è arrivato il momento di scoprire chi - tra il campione in carica Francesco Bagnaia e lo sfidante spagnolo Jorge Martin - porterà a casa la corona della massima categoria.
Sono rimasti soltanto due Gran Premi, in cui ci si gioca tutto e non è permesso sbagliare. Bagnaia avrà a disposizione il primo match point in Qatar, dove arriverà con un vantaggio di 14 punti sul rivale, preziosi ma tutto sommato pochi, perché con l'introduzione della Sprint Race del sabato in ogni weekend i punti a disposizione non sono più 25, ma 37 e questo significa che Pecco dovrà collezionarne 23 in più di Martin per poter fare passerella a Valencia, all'ultimo appuntamento del 2023. Più facile a dirsi che a farsi, ma la possibilità c'è e anche chi si sta sbizzarrendo con i conteggi, un po' campati in aria perché con quattro gare (due Sprint e due Gp) ancora da disputare e 74 punti in palio, la sfida può ben dirsi aperta. Eppure risulta difficile non attribuire a Bagnaia il ruolo di favorito e a Martin quello di underdog. I motivi vanno oltre i 14 punti che li separano in classifica.
Pecco è il numero uno, lo scorso anno ha inseguito a lungo e infine superato Quartararo, ha saputo gestire la pressione in momenti decisivi, ed ha centrato l'obiettivo; l'esperienza è dalla sua parte. Non bastasse, è il portacolori della squadra Ducati ufficiale, diretta espressione del reparto corse e nella storia della MotoGP non è mai successo che il titolo andasse a una squadra satellite. È vero che ogni regola presto o tardi finisce per avere la sua eccezione, ma la consuetudine gioca contro Martin, che non può aspettarsi un aiuto dal compagno di squadra, il francese Zarco, vincitore sotto la pioggia in Australia ma perlopiù abbastanza in difficoltà a tenere il passo dei migliori ducatisti, mentre un ritrovato Bastianini nella Sprint Race in Malesia ha persino rinunciato a tentare il sorpasso che gli sarebbe valso il podio per non togliere un punticino a Bagnaia, suo compagno di squadra.
Per
cercare di ribaltare pronostico, logiche e consuetudini, a Martin non resta che puntare sul fatto di non avere niente da perdere. Ha disputato un ottimo campionato e se non dovesse vincerlo, non potrà dirsi il grande sconfitto.
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