Non esistono stagioni perfette, ma la tempra del campione si misura dalla capacità di reagire alle difficoltà nel minor tempo possibile e approfittare di ogni occasione per portare a casa punti. Pecco Bagnaia, sempre all'inseguimento di Martinator, leader del Mondiale, lascia il Giappone con un ricco bottino: una doppietta (Sprint e gara lunga vinta in solitaria) e si porta a 10 punti dallo spagnolo, secondo al traguardo, con soli 4 appuntamenti alla fine del mondiale. Con il successo di Motegi, Bagnaia scrive il suo nome tra i grandi della storia del motociclismo moderno: è l'ottavo gp della stagione, un record: solo Valentino, Stoner, Lorenzo e Marquez in passato avevano raggiunto questo numero di vittorie. E mentre suona l'Inno di Mameli per Pecco sul primo gradino del podio, con Martin secondo e Marc Marquez terzo, Ducati festeggia un'altra top 5 con Bastianini e Morbidelli, mentre per il motomondiale italiano è il successo numero 900 della storia (tutte le categorie comprese)
«Sono felicissimo, nel fine settimana abbiamo guadagnato 11 punti ed è il massimo che potevo fare», dichiara soddisfatto il piemontese. «Nel gp Jorge era molto più forte di sabato, i primi giri siamo stati tutti velocissimi e poi ho gestito bene la gara. Adesso la mente va già all'Australia. Il mio approccio non cambia: dobbiamo continuare a stare davanti».
Al traguardo Martinator si congratula con l'italiano, così Bagnaia scherza e prospetta uno scenario molto probabile: «adesso mi fai recuperare altri punti e arriviamo alla pari prima di Valencia». E l'altro risponde: «Firmo subito». Poi però si rimangia la cosa, tenendosi stretti i 10 punti di vantaggio: «Non firmo, devo restare in testa».
La costanza è stata la forza di Martin per tutta la stagione. «Sono contento del risultato, ho salvato una situazione complicata partendo dall'11° posto in griglia, non ero così sicuro di poter arrivare sul podio». Una delle chiavi della sua straordinaria rimonta è stata la partenza.
«Non ho mai mollato e ho dato tutto per cercare di riprendere Pecco lui è il maestro nella gestione delle gomme! poi a 2 giri dalla fine ho preso qualche spavento e ho deciso di essere più prudente». Per Marc Marquez, terzo, è stata invece una gara «noiosa... Non ci sono stati sorpassi: dovevi solo tenere il tuo ritmo».
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