Benedetta leggerezza che quest'anno non c'è più e non ci sarà mai più. Ormai Benedetta è adulta, temprata da questa carriera e vita a mille all'ora. Lo si capisce dal modo in cui risponde alle domande: con attenzione, senza abbassare mai la guardia, per non lasciare spazio ad interpretazioni. Come è capitato un paio di mesi fa, quando si è sfogata così: «Bisogna attenersi alla realtà, altrimenti è inutile fare le interviste». Scordatevi la bambina disincantata, ora c'è una donna che ha bruciato le tappe e che, per fortuna, sorride spesso come in passato. È una Benedetta Pilato nuova, è la metamorfosi di Benny, che parla nel suo weekend milanese al Bocconi Sport Center per l'International Aqua Alpha, il trofeo internazionale che l'ha vista imporsi nei 50 in 3092 e nei 100 in 1'0849.
Benedetta, come stai innanzitutto? Di recente ha dichiarato di soffrire di problemi da donna.
«Sto meglio. Sono molto contenta di tornare a gareggiare con frequenza. Mi sto concentrando sui Mondiali e sulla maturità. È un anno intenso, questo».
Più difficile fare la patente, preparare gli esami o fare il tempo?
«Fare tutte le cose insieme è stato difficile. Ma è così quest'anno».
Agli Assoluti di Riccione hai conquistato il pass per i Mondiali.
«Sì, è stato un momento molto importante, perché ho gareggiato pochissimo a causa dei problemi fisici. È stato uno stimolo in più, ma a giugno, al Settecolli, proverò a conquistare anche quello sui 100 dopo i 50».
Il nuovo fenomeno David Popovici ha detto che per lui «il nuoto non è tutto».
«Concordo».
Eppure si sveglia alle 5 di mattina per allenarsi. Tu cosa fai quando ti svegli?
«Dipende. Spesso vado sui social: non solo per restare in contatto con i miei amici, ma anche per tenermi informata su cosa accade in Italia e nel mondo».
Avrai sentito degli universitari in tenda nelle grandi città per il caro affitti.
«Ho visto. Penso che la nostra generazione sia molto attenta a queste cose, però non so quanto una cosa del genere possa essere efficace».
E sul clima? Ci sono ragazzi che protestano prendendosela con le opere d'arte.
«Quello no. Il cambio climatico è un tema molto importante, però secondo me si sta agendo nel modo sbagliato».
I successi nel nuoto quanto ti sono serviti per la vita di tutti i giorni?
«Dipende dalle situazioni: in alcune cose ti aiutano tanto, in altre no. Mi sono trovata già a 14 anni ad avere delle responsabilità in più rispetto ai miei coetanei. Dall'altra parte, però, sei avvantaggiata».
A Gwangju 2019 hai fatto la storia. Una medaglia a 14 anni, più precoce di Federica Pellegrini.
«È stato un punto di partenza per la mia carriera, è stata la medaglia più inaspettata di tutte».
A scuola...
«Studio al Liceo Scientifico e sono più predisposta alle materie in ambito scientifico. Ma riesco ad andare bene in quasi tutto. Ho la media dell'8».
L'età è relativa se uno ha delle qualità. I giovani di oggi hanno più fretta di arrivare?
«Sicuramente sì, sono stata fortunata di aver trovato quello che mi piace e in cui riesco anche bene».
Quanto è stato importante il tuo allenatore Vito?
«Noi siamo cresciuti insieme, ma non siamo stati destabilizzati da tutto questo. Siamo rimasti sempre con i piedi per terra».
Hai un'idea sull'università a cui ti iscriverai?
«Non ancora».
Il calcio?
«Sabato sono andata a San Siro a vedere l'Inter. Ma sono andata solo per accompagnare l'allenatore. Io e sua moglie abbiamo passato la serata a mangiare».
Ancora 18enne, ma già madrina dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026.
«Sì e stanno costruendo lo Stadio del nuoto. È un bel progetto».
Altra campionessa tarantina è Roberta Vinci.
«Ogni volta ci diciamo di prendere un caffè ma non ci siamo ancora mai viste di persona. Sono sicura che prima o poi ci riusciremo».
Stai seguendo il tennis e Sinner?
«No, ma l'anno scorso sono andata a vederli di persona. Mio padre, che è appassionato, avrebbe voluto molto che facessi la tennista».
E invece, hai scelto il nuoto e nel 2022 è diventata campionessa del mondo a Budapest e d'Europa a Roma. L'oro bis a Fukuoka è un obiettivo?
«Ci tengo tanto a difendere in estate il titolo dei 100, ma prima devo qualificarmi. Non è facile perché in Italia c'è una situazione affollata nella rana».
L'Oriente ti piace?
«Se penso a Gwangju sì, ma dopo l'Olimpiade di Tokyo(risata)».
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