Gianluigi Donnarumma veste la maglia del Milan dal 2013, ovvero quando aveva solo 14 anni, ma ora il dilemma è uno: diventare o meno una bandiera del glorioso club meneghino. Sinisa Mihajlovic lo fece debuttare in prima squadra all'età di 16 anni e 8 mesi, il 25 ottobre del 2015 contro il Sassuolo al Meazza, e da quel momento in po il numero uno di Castellammare di Stabia non ha più lasciato perso la titolarità della porta rossonera.
Nel 2017 il primo grande scoglio: il rinnovo di contratto appena 18enne. Dopo una lunga ed estenuante trattativa il suo abile agente Mino Raiola riesce a strappare un quadriennale da 6 milioni di euro più uno a stagione per il fratello di Gigio, Antonio, terzo portiere del Diavolo.
Ora, a distanza di 4 anni il suo contratto è nuovamente in scadenza e anche questa volta la querelle sta creando un dibattito infinito tra gli addetti ai lavori e i tifosi dato che a 79 giorni dalla naturale scadenza non è ancora arrivata la fumata bianca.
Raiola chiede un ingaggio super da oltre 10 milioni di euro con il Milan che si è fermato a quota 8 più bonus. Paolo Maldini è stato chiaro e netto prima del match del Tardini contro il Parma: "Non legarsi eternamente è una scelta che uno fa e porta avanti nel tempo, a volte dà soddisfazioni a volte no. So cos'ho a disposizione dal club, per fare un affare bisogna essere felici in due", il messaggio dell'ex fuoriclasse del calcio italiano e mondiale. La sensazione è che Donnarumma la stia tirando per le lunghe con il suo agente: per questa ragione è lui l'uomo in meno di questa settimana.
Niente "ricatti"
Paolo Maldini è stato una bandiera del Milan, una vera e propria icona che ha scritto pagine importanti della storia del club di via Aldo Rossi e ha fatto palesemente intendere come il club non si farà prendere per la gola dall'entourage di Donnarumma e se proprio dovrà essere le parti potrebbero anche separarsi al costo di non guadagnare nemmeno un euro.
Come Maldini anche il ex suo compagno di squadra Alessandro Costacurta, oggi opinionista di Sky, che ha bacchettato e non poco il numero uno del Milan: "Non riesco a entrare nella testa di Donnarumma perché sono completamente diverso da lui" non lo capisco", l'affondo di Billy. "Sul tema rinnovo ha risposto prima Paolo e dunque non so cosa dire. Anche noi avevamo procuratori forti, influenti e abbiamo deciso di rimanere lo stesso al Milan senza troppi fronzoli.
Non facevamo uscire senza dire niente, abbiamo guadagnato di meno di quanto potevamo guadagnare in carriera ma siamo rimasti al Milan per scelta".
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