Uno scricciolo con un'energia gigantesca. È l'anno del tennis italiano, di Jannik Sinner e di Jasmine Paolini. Già, lei, ancor più che l'altoatesino, è la sorpresa o il sorriso, fate voi, di questo 2024 che si vorrebbe non finisse mai. Ispirata dal mentore Renzo Furlan, Jasmine ha saputo sublimare la sua stagione dei sogni con il successo della Billie Jean King Cup, la massima competizione tennistica femminile a squadre. È stata la toscana a conquistare il punto decisivo della sfida conclusiva a Malaga contro la Slovacchia. 6-2 6-1 in 1 ora e 6 minuti a Rebecca Sramkova e sipario. Un atto finale dominato, dopo il primo punto portato a casa da Lucia Bronzetti (a segno contro Viktoria Hruncakova 6-2 6-4), valso il quinto trionfo in questa particolare competizione, che il Bel Paese aveva imparato a conoscere quando si parlava di Fed Cup, ricordando i trionfi nostrani del 2006, 2009, 2010 e 2013.
Il trade union di queste affermazioni tra generazioni sono Sara Errani, che nella sua seconda vita tennistica ha festeggiato il quarto successo personale in questa rassegna, e proprio la capitana Tathiana Garbin. Lei, dal campo da gioco, è passata alla panchina, infondendo tanto coraggio e voglia di lottare, come sta facendo nella sua partita più difficile contro un tumore raro. «Ho un gruppo di straordinarie campionesse, loro hanno combattuto tutti i giorni e so cosa significa. È stato un viaggio incredibile perché so cosa hanno dovuto superare per essere qui e realizzare questo sogno. La loro forza è di continuare a migliorarsi e di vivere le partite con il divertimento, da trasmettere al pubblico», le parole a caldo di Garbin. Per Paolini, dopo le finali al Roland Garros e a Wimbledon, il titolo nel WTA1000 di Dubai, l'oro olimpico in coppia nel doppio con Errani e la chiusura dell'anno da n.4 del mondo, un'altra grande soddisfazione: «È una stagione pazzesca. Chiudere così è fantastico. Non sto troppo a pensare a quello che ho fatto, cerco di godermi al massimo ogni momento perché mi ritengo fortunata a far parte di questa squadra e di portare questo trofeo a casa». E per Sarita, dopo l'ultimo trionfo del 2023 in Fed Cup, undici anni dopo una gioia immensa: «Ho vissuto quest'esperienza con grande trasporto e ringrazio tantissimo Tathiana (Garbin ndr) per avermi inserito in questo gruppo fantastico. Mi sono costruita una sorta di seconda carriera».
E così, in attesa della sfida di Coppa Davis che oggi, a partire dalle ore 17.
00, vedrà scendere in campo Jannik Sinner e compagni contro l'Argentina, il Palacio de Deportes José María Martín Carpena si è già tinto d'azzurro grazie a queste splendide giocatrici, in grado di trasformare degli ambiziosi propositi in solida realtà. Una dimostrazione di come i successi azzurri non siano rappresentabili esclusivamente da un ragazzo sublime in campo e dai modi educati fuori.
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