Gigi Buffon e Cristiano Ronaldo. Due vecchietti terribili. Grazie al cui apporto la Juventus batte il Sassuolo mantenendo vive le speranze di acciuffare in extremis un posto in Champions. Il portierone, reduce dall'avere annunciato il proprio definitivo addio alla Signora, ha parato a Berardi il rigore del possibile 1-0 diventando, alla bella età di 43 anni, il portiere più anziano di sempre ad avere neutralizzato un penalty in serie A. Quanto a CR7, appena prima di metà gara ha segnato il gol numero 100 (in 131 presenze) con la maglia bianconera portando la squadra sul 2-0 e garantendole così una ripresa più tranquilla durante la quale sono poi arrivate anche le reti di Raspadori e Dybala: anche la Joya ha così toccato la tripla cifra, per di più con il piede sbagliato.
Nel primo tempo era stato invece Rabiot a portare in vantaggio i Pirlo Boys, a dire il vero protagonisti di un inizio gara da incubo. I neroverdi andavano infatti ai mille all'ora e spuntavano da ogni dove, assatanati. Traore e Berardi calciavano quasi a botta sicura, ma avevano il torto di non trovare la porta. E la Juve si confermava approssimativa, rintronata e impaurita: in pratica, lo specchio di quanto mostrato nelle ultime settimane indipendentemente dagli interpreti in campo. Rabiot sbagliava un pallone in uscita, Bonucci stendeva Raspadori: rigore inevitabile che però Berardi, reduce da otto trasformazioni consecutive, si faceva parare da Buffon. Fosse andata sotto, la Signora sarebbe probabilmente crollata sotto il peso delle proprie insicurezze e di una pochezza evidente: il mezzo miracolo di Buffon - che nelle sette precedenti partite giocate in campionato aveva quanto meno portato fortuna, visto che la Juventus aveva raccolto 19 punti sui 22 disponibili - la teneva invece in vita. Proprio Rabiot si inventava il gol del vantaggio al termine di una galoppata di quelle che lo avevano fatto considerare tra i potenziali migliori centrocampisti europei: lì, la partita svoltava. Non che il Sassuolo smettesse di giocare, anzi: la Juve però ritrovava colore e passione, quanto meno lottava quasi come ai bei tempi. Persino Ronaldo si impegnava in qualche rientro, evento più unico che raro. E visto che i ragazzi di De Zerbi avevano il demerito di peccare in precisione, proprio il portoghese li puniva: un colpo di testa di Rabiot a metà campo lo lanciava, il controllo in corsa era perfetto per mandare fuori tempo Marlon e il successivo tocco un gioco quasi da ragazzi.
Il doppio vantaggio prima del riposo era certamente esagerato, per quanto visto in campo: era però quello che serviva alla Juve, per dare ancora un senso a questo finale di stagione.
Seguiva un inizio ripresa comunque di sofferenza, visto che Raspadori accorciava le distanze con ancora mezzora sul cronometro: lo scavetto di Dybala, in contropiede, chiudeva però i conti. Sabato pomeriggio, allo Stadium arriverà l'Inter: impossibile attendersi regali, ma almeno la Juve avrà ancora qualcosa per cui lottare.
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