"I caroselli dopo Cardiff e le critiche? Le critiche quando perdi 4-1 in una finale le ricevono tutti, non c'è uno più colpevole di altri e fa parte del gioco. I caroselli degli altri non hanno peso, non producono in me alcun tipo di reazione se non una specie di orgoglio di non essere così". Gigi Buffon, in una intervista esclusiva alla Rai, commenta così la festa in alcune città dopo la sconfitta della Juventus nella finale di Champions League contro il Real Madrid. "Non c'è nessun demone dopo Cardiff. Abbiamo perso meritatamente una partita - ha aggiunto il capitano e portiere della Nazionale tornando sull'infausta serata gallese - e quello è un peccato. Ma come dico sempre: quando lotti per i traguardi più prestigiosi incontri le squadre più importanti, le difficoltà sono sempre maggiori e ci sta che si perda".
"È un peccato aver perso una finale - ha quindi ammesso - ma la vita va avanti. Ci sono altre sfide da affrontare e quella conto il Liechteinstein è una gara sulla carta facile ma che starà a noi farla diventare tale. Sono tre punti che ci permetteranno di andare in Spagna a giocarci una gara di grande valore". Buffon ha parlato anche delle voci sui possibili suoi eredi alla Juve e in Nazionale. "Ho detto che probabilmente sarà l'ultimo anno e visto che si potrebbe chiudere un discorso lungo di carriera sono molto concentrato sul fatto che lo voglio finire a modo mio. Non mi fa male che si parli - ha detto - perché a 40 anni sarebbe folle non pensare a un dopo Buffon. Lo trovo normalissimo e giusto, perché la Nazionale e la Juve sono molto più importanti del singolo giocatore. Ed è giusto che si guardi al futuro e anche un po' al presente.
In futuro non ho ancora pensato precisamente a cosa fare. Mi auguro di restare nel mondo del calcio, sicuramente non vorrò fare l'allenatore a tempo pieno. Anche perché avrò bisogno un attimo per disintossicarmi dopo 24 anni ad un certo livello, credo sia umano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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