"Buffon? Non voglio un altro ministro di estrema destra"

Durissimo attacco del rapper Willie Peyote all'ex portiere della Juventus: "A me fa paura, è un affabulatore, una brutta persona". Peyote è autore della canzone "Non sono razzista ma" e aveva già fatto arrabbiare Maurizio Belpietro

"Buffon? Non voglio un altro ministro di estrema destra"

"Buffon? Non voglio un altro ministro di estrema destra". Non le manda a dire Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, una delle voci emergenti del panorama musicale italiano. Bruno, che di mestiere fa il rapper, ha approfittato di un'intervista rilasciata a Rolling Stone per distruggere uno dei nomi più intoccabili del nostro Paese, il calciatore più rappresentativo del calcio italiano: Buffon.

Durante la chiacchierata con il giornalista Alessandro Zaghi, Willie Peyote, che già aveva scatenato un pandemonio quando ospite di Che tempo che fa di Fabio Fazio aveva cantato in prima serata la canzone "Non sono razzista ma...", il rapper dichiara che è "È più facile schierarsi con qualcuno in base ai colori della maglia che si decide di indossare, senza fermarsi a riflettere se si è davvero d'accordo con i contenuti". Poi il collegamento con la sua canzone "Vecchio ho fatto un sogno", dove parla di Gianluigi Buffon come nuovo Ministro dello Sport. Una prospettiva che Willie Peyote dice di temere come la peste.

"È facile che qualcuno glielo proponga davvero e basta ascoltare le sue interviste per capire che da parte sua almeno le intenzioni ci sono. A me fa paura perché è un affabulatore; non lo volevo come capitano della Nazionale, figurati come ministro della Repubblica. Per me è una brutta persona". Quindi l'attacco "politico". "Mi spaventa perché ha simpatie di estrema destra, peraltro mai dichiarate. Non voglio un altro politico con queste tendenze. Non mi piace proprio".

Non è la prima volta che Willie Peyote butta un sasso nello stagno per vedere l'effetto che fa.

La sua esibizione nel salotto "de sinistra" di Fabio Fazio, in prima serata su Raiuno, aveva suscitato la reazione del direttore de La verità Maurizio Belpietro, che sul suo giornale si era chiesto se fosse giusto concedere a un artista di attaccare il popolo italiano in un programma della Rai. La canzone incriminata era "Non sono razzista ma...", dove Peyote se la prende con coloro che non simpatizzano con gli immigrati.

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