Torino A cosa dirà basta Gigi Buffon oggi? Sicuramente alla Signora, forse al calcio. Nel lungo addio del capitano bianconero e della Nazionale ci sono una certezza e una tentazione. Di sicuro, in accordo con Andrea Agnelli, la sua storia con la Juventus terminerà sabato contro il Verona: dopo 17 stagioni, 656 presenze e 9 scudetti. Aggiungendo anche la precedente esperienza con il Parma, le volte in cui SuperGigi da Carrara sarà sceso in campo in serie A diventeranno tra poche ore 640, solo sette in meno rispetto al record di Paolo Maldini.
E poi c'è il dilemma che probabilmente lo accompagnerà per qualche settimana e che oggi potrebbe portarlo a dire «mai dire mai». Perché resta un mistero su quello che farà Buffon nella sua seconda vita. L'avvicinamento alla conferenza stampa di oggi è stato un inseguirsi di voci. Una su tutte trova anche un fondo di verità: a Super Gigi sarebbe stata recapitata un'offerta da parte di un top club della Champions League. Gli indizi portano al Liverpool, ma in questi mesi chi ne cura gli interessi non ha mai nascosto che di fronte a una chiamata di Real Madrid e Psg, Buffon non sarebbe rimasto indifferente. Ipotesi tentatrice, che però cozzerebbe anche con la probabile squalifica che dovrà scontare in seguito al doppio procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti dall'Uefa dopo le polemiche nel post Real Madrid-Juve.
Al netto di questo, la tentazione è resa ancora più forte dall'ultima stagione giocata. Nonostante i quarant'anni, sempre sul pezzo, tra i migliori del ruolo. Perché allora dire basta, si sarà chiesto il portiere bianconero. In una vecchia intervista con Gerard Piqué a The Players' Tribune era stato onesto: «Quando cominci ad avere un'età come la mia è giusto verificarsi settimana dopo settimana. Non ci sto a fare brutte figure: io sono Buffon e voglio essere sempre Buffon fino all'ultimo giorno. Appena vedo che non lo sarò più, meglio prendere e uscire». Il problema è che il campo non ha assolutamente mandato quel segnale. E in più c'è un'offerta allettante dall'estero, ma non gli dispiacerebbe anche un club storico, perché in Italia non giocherebbe con un'altra maglia, ad avvolgere nel mistero questo addio.
La possibilità che continui è piccola, ma non remota, e oggi Buffon dovrebbe anche chiarire se disputerà con la maglia dell'Italia l'amichevole in programma il 4 giugno a Torino. Buffon a Piquè ha confidato anche tutto il suo tormento «Se ti dicessi che non ho paura probabilmente direi una bugia».
E se dovesse arrivare il «mi fermo qui», a quel punto inizierà la seconda vita come ha detto sempre a Piqué: «Vorrei fare tutti i corsi formativi, cioè imparare a fare bene il dirigente se si può, il direttore sportivo se si può, l'allenatore se si può. E poi con calma scegliere una strada». Nell'immediato dietro la scrivania più facile un impegno come club manager dell'Italia o alla Fifa, piuttosto che alla Juventus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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