Gianluigi Buffon si racconta in un'intervista a Repubblica. Il portiere della Juventus e della Nazionale guarda al suo futuro e a quanjo pare non ha ancora voglia di smettere: "Incontrerò presto il presidente Andrea Agnelli e ne parleremo. Voglio il bene della squadra, capire che tipo di vestito posso indossare, se la Juventus pensa che io possa essere ancora importante. Mi piacerebbe, ma la soluzione migliore va trovata con la società. Dobbiamo costruire assieme, se possibile, un percorso logico e condiviso. Certo è che non voglio diventare un problema né per la Juve né per i miei compagni". Poi si "propone" come ct della Nazionale in questo periodo così difficile per i colori azzurri che rinunceranno ai mondiali di Russia 2018: "Un incarico da ct non mi dispiacerebbe. È un impegno stimolante, con una responsabilità istituzionale e educativa. Se mi sto candidando? No. Ho detto che mi piacerebbe fare il ct di nazionali, non degli azzurri".
Ma nella sua vita dopo il calcio forse c'è anche spazio per la politica: "In politica con Sgarbi? Vittorio mi è simpatico. La nostra amicizia è cominciata dopo lo scambio di alcuni messaggi. Al netto di intemperanze e provocazioni ho imparato a stimarlo per la sua genialità anche se dovrebbe allenarsi alla moderazione. Dopo il caso di George Weah non è stato l'unico a chiedermelo". Adesso Gigi guarda al traguardo dei 40 anni. Un traguardo che porta in bacheca tutto ciò che un giocatore desidera: trofei, emozioni e anche lacrime.
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