È uno spettacolo, non bisogna avere timori a riconoscerlo. Spettacolo vero sulle strade di Budapest tinte di rosa e di tricolori: non solo i loro, ma anche i nostri. Uno spettacolo di prima grandezza, perché i grandi se le stanno dando già di santa ragione, quindi, c'è più di un motivo per seguire e appassionarsi. E poi c'è anche l'Italia, questa piccola e scalcinata Italia del pedale, che ieri nella crono tra una sponda e l'altra del Danubio - tra Buda e Pest si è fatta ammirare e apprezzare: non attendere. Ma andiamo con ordine.
Ti aspetti l'ennesimo olandese Van der Poel o Dumoulin - e invece sbuca un gemello: inglese. Simon Yates batte tutti, anche i pronostici. Se è vero che le prove contro il tempo sono lo specchio della salute di un ciclista, lui sta benone.
«Non me l'aspettavo neanch'io: merito del gran lavoro fatto in inverno sui materiali con Marco Pinotti. Ora mi godo questo risultato e guardo al prossimo test», dice il gemello inglese puntando lo sguardo verso l'Etna, dove nel 2018 iniziò la sua cavalcata incompiuta (rimase in rosa fino al tappone alpino dove perse quasi 40 minuti).
Yates lascia a una ventina di secondi Almeida, a quasi mezzo minuto il favorito Carapaz e Landa, e ancor più indietro Miguel Angel Lopez. Il primo dei battuti è Van der Poel, che difende con le gambe e con i denti la sua maglia rosa, facendo persino meglio del connazionale Dumoulin.
Se Yates è spaziale e Van der Poel è superlativo, anche l'eterno Vincenzo Nibali è semplicemente sorprendente: a 37 anni suonati si fa valere anche contro il tempo portandosi in albergo un più che onorevole 12° posto a 19 secondi dal vincitore. «Le sensazioni sono buone - ha detto lo "Squalo" -. Ho fatto uno sforzo tremendo, ma mi sono difeso dagli specialisti. Bisogna stare bene, ci sono corridori sulla carta più quotati. Io il meglio l'ho sempre dato nella terza settimana, ma non si può mai pronosticare nulla».
Fa meglio il cognato di Ganna Matteo Sobrero che, fasciato dal tricolore, arriva appena sotto il podio. «Siamo qui per puntare al Giro: l'inizio non è niente male», dice il 24enne piemontese compagno di Yates. Come dargli torto.
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