La carica di Florenzi: "Voglio morire sul campo pur di giocare il Mondiale"

La carica  di Florenzi: "Voglio morire sul campo pur di giocare il Mondiale"

Firenze Quanto vale un Mondiale? Per Florenzi tutto: «Voglio morire sul campo pur di giocarlo...». Russia o morte, si potrebbe tradurlo così. Il giallorosso è felice perché nello specchietto retrovisore c'è molta sofferenza: «Nell'infortunio mi hanno aiutato i compagni e adesso ho dentro tanto orgoglio perché ritrovo la Nazionale dopo tanti mesi di assenza».

Russia, appunto. Il sinonimo del Mondiale sul dizionario azzurro si trova accanto a Svezia: «Ci vuole fame e cattiveria, ma noi abbiamo i difensori più forti del mondo. Ho sensazioni positive anche perché ho ritrovato la Nazionale che avevo lasciato. Siamo tanto affiatati, pronti a dare il 150 per cento. Perché questa Italia deve andare al Mondiale».

Regola numero uno: impattare a dovere sulla gara. «Non conta il modulo - spiega Florenzi - bensì la maniera con la quale affronteremo la Svezia, quindi il carattere e l'impegno. Non possiamo non farci trovare pronti... Loro sono una formazione fisica e molto corta sul campo. Hanno eliminato l'Olanda, una compagine di vertice».

Florenzi vola come la sua Roma: «La squadra mi ha aiutato tantissimo nel periodo di inattività. Di Francesco mi sta gestendo al meglio, sono carico e in forma. Se Ventura avesse bisogno sappia che io ci sono».

Si torna sulla Svezia: «Senza Ibrahimovic fanno meno paura, ma state certi che gli altri faranno di tutto per non farlo rimpiangere». Basta riavvolgere il nastro e ripensare all'ultimo Europeo: «Mi è tornata in mente quella sfida, in quella occasione giocai a sinistra e francamente facemmo una grande prestazione».

C'è una dedica anche per Zaza: «È stato importante all'Europeo, su di lui c'è stato troppo accanimento perché in allenamento calciava i rigori allo stesso modo e li piazzava tutti al sette... Ora lo vedo molto motivato».

Si parla anche di due colonne azzurre, Pirlo e De Rossi: «Ho giocato poco col primo, ma

tanto contro. La storia parla per lui. È stato un maestro, ma faccio i complimenti anche a Daniele: che nella prossima partita lo supererà come presenze in azzurro». Tutto questo mentre Gigi Rivi compie 73 anni. Applausi.

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