Dopo aver lasciato all'improvviso Verona e il Verona, Antonio Cassano continua ad aspettare una chiamata per tornare a giocare a calcio. Lo ha confessato in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: "Entella o Cagliari" sono le due società che possono convicnerlo a rientrare. Altrimenti, Fantantonio vorrebbe subito intraprendere la carriera da direttore sportivo.
Ed è proprio indossando questi panni (o almeno provandoci) che Fantantonio si è avventurato in alcune considerazioni riguardanti il mercato. E le sorprese non mancano. "All'Inter non serviva Sabatini, Skriniar è un fenomeno. Per me l'Inter vincerà lo scudetto davanti a Juventus e Napoli. Belotti? Se vale 100 milioni, allora il Barcellona dovrebbe chiederne 500 per Suarez".
Sospeso tra presente e futuro, Cassano sta bene nella sua Quinto, il quartiere di Genova affacciato sul maro dove vive insieme alla moglia Carolina Marcialis e ai due figli Cristopher e Lionel. "È vero, non metto piede in campo da 474 giorni, ma vorrei tornare a giocare. Certo che se entro settembre non mi arriva l'offerta giusta, potrei anche decidere di smettere", spiega Cassano, che sottolinea per l'ennesima volta l'ottimo rapporto stretto con la Virtus Entella e il suo presidente.
"Gozzi? A gennaio c’era stata una stretta di mano con lui, ma alla fine non me la sono sentita di andare in B. L’ho spiegato anche a lui, mi ha capito. E lo ringrazio. Ora sono pronto: portare in A l’Entella diventerebbe il mio sogno", racconta Fantantonio, che intanto non chiude le porte al Cagliari. "Lì ritroverei Agostino Tibaudi, il mio preparatore storico: lui sa come allenarmi".
Ma la parte più interessante dell'intervista riguarda il suo rapporto problematico con la Juventus, e Cassano non le manda a dire. "Dani Alves ha detto che lo spogliatoio bianconero era triste: evidentemente non mi sbagliavo quando dissi che alla Juve erano dei soldatini. Dybala? Non è da Real nè da Barcellona".
Infine un accenno alla telefonata ricevuta da un noto presidente di Serie A.
"Cairo mi ha chiamato per dirmi che mi stima come persona e come calciatore. Se un presidente come Cairo mi chiama solo per dirmi questo significa che in questi anni qualcosa di buono l’ho fatto, sia in campo che fuori”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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