Dà i numeri, Mark Cavendish. E aggiorna la sua contabilità. A 36 anni suonati, suona tutti i ragazzini del gruppo e porta le sue vittorie al Tour a 34, come sua maestà Eddy Merckx, anche se il velocista britannico invita tutti a non far paragoni «perché è impossibile: è come se avessimo praticato due sport diversi», dice.
Dopo aver vissuto anni di buio nei gorghi della depressione, e una crisi d'età che sembrava irreversibile e sapeva tanto di fine, ecco la rinascita, lenta e tutt'altro che facile. C'era da ritrovare la voglia di allenarsi e poi una squadra che potesse ancora credere in un velocista che ormai era dato per bollito. Bussa alla porta di Patrick Lefevere, suo vecchio team manager, e gli chiede ospitalità. La risposta del manager belga è inequivocabile: se vieni con lo sponsor per te la porta è sempre aperta. Arriva con la dote e il matrimonio si fa.
Ora siamo qui a festeggiare il ritorno di quello che fu il più forte velocista al mondo qualche stagione fa, e che è tornato a tutti gli effetti ad esserlo. I numeri sono da capogiro e parlano per lui: 34 tappe al Tour, quattro in questa edizione, che si vanno a sommare alle 15 del Giro e alle 3 alla Vuelta, per un totale di 52. «Devo ringraziare i miei compagni di squadra, uno più bravo dell'altro dice lui, con gli occhi lucidi -. Se oggi sono nella storia di questo sport e se ho eguagliato anche se solo a livello numerico le vittorie di tappa al Tour di Merckx, gran parte del merito è loro».
Da i numeri e li produce per collocarli nella Storia. A 36 anni suonati raggiunge a livello di contabilità il Cannibale, ma è bene dirlo senza timori reverenziali: le vittorie si contano, ma si devono anche pesare. E nei confronti di Eddy Merckx le vittorie del velocista dell'Isola di Man sono piuttosto leggerine. Mark è una palla di cannone (lo chiamano Cannonball, ndr), Eddy era una bomba atomica. Ciò non toglie che oggi a livello di aritmetica è al pari dell'immenso corridore belga. È una questione di mera contabilità, ma anche per il velocista britannico è la somma che fa il totale. E anche in questo caso non c'è confronto con il Cannibale belga: né se si pesano, né tantomeno se si contano.
Ordine d'arrivo tredicesima tappa Nimes-Carcassonne: 1) Mark Cavendish (Gbr, Deceuninck) km 220 in 5h 04'29'' (media 43,332), 2) Morkov (Dan) st, 3) Philipsen (Bel), 18) Ballerini, 24) Colbrelli, 26)
Pogacar (Slo).Classifica: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) in 52h 27'12'', 2) Uran (Col) a 5'18'', 3) Vingegaard (Dan) a 5'32'', 4) Carapaz (Ecu) a 5'33'', 5) O' Connor (Aus) a 5'58'', 11) Cattaneo a 15'35'', Nibali a 1h 10'34''.
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