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Cecchinato da sogno: è grand'Italia

Il tennista palermitano batte Goffin e vola nei quarti. Oggi Fognini può raggiungerlo: come ai tempi di Panatta e Bertolucci

Cecchinato da sogno: è grand'Italia

Il sogno continua, e sembra quasi una favola che da Djokovic si torni a Djokovic. Sette anni fa Fabio Fognini arrivò nei quarti di finale del Roland Garros ma non potè giocarsela a causa di un infortunio. Adesso tocca a Marco Cecchinato, che si troverà davanti il serbo in una partita che nessun bookmaker avrebbe potuto indovinare ad inizio torneo. Perché forse neppure lui lo avrebbe mai potuto sognare.

Un italiano nei quarti di uno Slam è quella cosa che fa scartabellare immediatamente almanacchi e statistiche. Figurarsi se poi gli italiani saranno due (ultima volta nel 1973 sempre a Parigi, Panatta e Bertolucci), visto che oggi proprio Fognini se la giocherà con Cilic. Che è favorito ma a questo punto chissà. Intanto c'è da celebrare un palermitano con la testa dura e il gioco fino, che non si è mai fatto abbattere dalle avversità e che ieri ha sfidato e vinto il belga senza mai distrarsi dal suo piano. È finita in quattro set (7-5, 4-6, 6-0, 6-3) e massì, certo, Goffin a un certo punto ha chiamato il medico perché gli faceva male un braccio e poi una gamba e poi un po' tutto. Ma la verità è che Cecchinato ha giocato alla grande, «perché noi italiani aveva detto Fognini giusto sabato giochiamo proprio bene». Tanto che, comunque vada d'ora in poi, la vittoria contro il numero 10 del mondo vale a Marco il posto 42 nel ranking. E i 380mila euro di premio.

Il sogno continua, e a questo punto il tennis italiano può veramente destarsi dal suo torpore dopo anni bui alla ricerca di qualcuno che risvegliasse gli uomini: forte di un torneo (quello di Roma) ormai a livello mondiale, adesso c'è un gruppo di eroi che comincia a correre verso la gloria per fare ciò che le donne hanno già ottenuto negli anni della loro pigrizia di risultati. E non è un caso che tutto ciò avvenga quando finalmente il movimento sembra andare dalla stessa parte: tecnici, giocatori e dirigenti. Se si riuscisse a dimenticare i restanti (stantii) rancori sarebbe perfetto. Nel frattempo festeggiamo Cecchinato, protagonista della partita perfetta: una partenza alla grande, un set per rifiatare («ho sprecato un po' di occasioni, allo stop sono andato in bagno e ho resettato»), un incredibile infilata a zero, un quarto parziale rimasto in bilico fino a quando - un break sotto Marco ha deciso di buttarsi oltre l'ostacolo («ad un certo punto non sapevo più cosa fare per arginarlo, per fortuna ho servito bene»). E a quel punto, dopo l'ultimo meraviglioso rovescio, è stato il tempo di gettarsi quasi in lacrime sulla terra rossa più bella del mondo: «Pazzesco: al primo turno ero sotto due set a zero e adesso invece mi ritrovo nei quarti, dopo aver eliminato due giocatori di alto livello come Carreno Busta e Goffin. Per me è indimenticabile. Adesso mi tocca Djokovic: più che una sfida è un onore. Però, posso dirlo? Con lui mi sono allenato più volte, e ora non è come quando dominava. Insomma: proverò a vincere. Anzi: voglio vincere. Prima però è meglio che faccia un massaggio e una bella doccia. Questo è il giorno più bello della mia vita».

Il Roland Garros insomma inizia la seconda settimana e noi ci siamo con i piedi ben piantati dentro.

Oggi speriamo ancora con Fognini, nel giorno in cui Parigi in realtà aspetta solo di vedere Serena Williams e Maria Sharapova di nuovo una contro l'altra dopo tanto tempo. Diciamolo: questa volta le due regine ci scuseranno, ma l'Italia del tennis ha altro a cui pensare. E per cui sognare.

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