"Che batosta contro l'Italia nel 2021. Da allora cambiammo gioco. Ma adesso..."

Vice ct della Svizzera nello scorso Europeo: "Gli azzurri non sono al massimo della forma, ma Spalletti è un genio"

"Che batosta contro l'Italia nel 2021. Da allora cambiammo gioco. Ma adesso..."
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Buongiorno Manicone: sabato l'Italia gioca contro la sua Svizzera. Per chi farà il tifo?

«Per gli azzurri, ci mancherebbe! Ma la Svizzera sta meglio, ci sarà da fare molta attenzione».

Antonio Manicone, che da calciatore ha giocato anche con Foggia, Udinese e Inter, per 7 anni ha fatto il vice ct della Svizzera, primo collaboratore di Vladimir Petkovic. C'erano loro due in panchina, all'Europeo del 2021. «Incontrammo l'Italia nei gironi e prendemmo una bella batosta, ma quel 3-0 ci è servito: da lì in poi cambiammo modo di giocare. Il grande rammarico, dopo avere eliminato la Francia agli ottavi, fu quello di perdere poi ai rigori contro la Spagna. Avremmo ritrovato l'Italia in semifinale e sono sicuro che sarebbe stata un'altra partita».

Da un anno, Manicone lavora in Iran, dove fa il vice ct della gloria nazionale Ghalenoei. «Dopo 8 anni con Queiroz, la federazione ha voluto un tecnico locale, ma come assistente hanno puntato ancora su un profilo internazionale. E l'Italia tira sempre nel mondo. Prima di me, in Iran solo Stramaccioni. Chi mi ha portato? Mio figlio Tommaso, avvocato e procuratore, lui lavora in Svizzera, rappresenta molti calciatori elvetici, anche della Nazionale».

Più forte la Svizzera del 2021 o quella attuale?

«Noi eravamo già forti, questa squadra è più consapevole. La Svizzera a differenza dell'Italia ha giocato gli ultimi 2 Mondiali. Noi in Russia abbiamo pareggiato col Brasile. Nelle grandi manifestazioni, la Svizzera è sempre una brutta rogna».

Ndoye e Aebischer si stanno rivelando fra i protagonisti dell'Europeo. Due grandi scoperte del Bologna.

«Li avevamo già convocati anche noi, ma sono maturati molto. Ndoye è un tipo offensivo, uno che può fare parecchi gol. Non lo vedo da terzino o da classico quinto, però poi se davvero lo prendesse l'Inter, magari Inzaghi saprebbe fargli fare anche quello. Aebischer secondo me è la vera sorpresa di questa squadra. Fa il quinto, ma lui è un centrocampista e quando si butta dentro, si vede. E per gli altri sono dolori».

Più forte l'Italia o più forte la Svizzera? Da noi già si esulta guardando come si è completato il tabellone a eliminazione diretta

«Mi viene da ridere a sentire certi commenti. L'Italia è forte, non è vero che non ha qualità. Ma è una partita tutta da giocare. Gli azzurri non sembrano al meglio della condizione fisica, difficile da ritrovare durante una manifestazione come l'Europeo o un Mondiale. Più semplice farlo con la forma mentale, in quello dovrà essere bravo lo staff: ridare certezze al gruppo».

Un consiglio per Spalletti?

«Spalletti è un genio, non esagero. È un allenatore bravissimo: non ha certo bisogno dei miei consigli. Di certo non sottovaluterà la Svizzera, come invece la Francia fece con noi nel 2021».

Un salto in Iran. Taremi farà bene nell'Inter?

«Stiamo parlando di un giocatore di livello internazionale, assoluto. Uno abituato a giocare per vincere. Inzaghi saprà valorizzare anche lui, come ha fatto con tutti gli attaccanti».

Prossimo impegno della sua nuova Nazionale?

«Le qualificazioni al Mondiale 2026, 3 gironi da 6 squadre. Noi siamo teste di serie, con Giappone e Corea del Sud.

A febbraio, abbiamo perso la semifinale di Coppa d'Asia col Qatar, che giocava in casa e poi ha vinto. In Iran ci sono grandi strutture e molta passione per il calcio. Siamo al 20esimo posto del ranking Fifa, guarda caso una sola posizione dietro la Svizzera».

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