Inter, remuntada da sogno. Ma Adebayor sveglia tutti

Cassano gol e assist, poi Palacio. Ma ai supplementari Adebayor gela San Siro. Inutile il poker di Alvarez. Applausi per i nerazzurri

Inter, remuntada da sogno. Ma Adebayor sveglia tutti

Milano - Poi è arrivato Adebayor che ha neutralizzato anche il quarto gol di Alvarez e l'inevitabile si è compiuto, il Tottenham va avanti barcollando, l'Inter esce trionfante.
Sono sfide che ribaltano i sentimenti e fanno sangue, per arrivare al terzo posto non serve altro che questa squadra. Il presidente all'ingresso era stato circondato dai microfoni: «José Mourinho torna all'Inter? È impossibile. Non ho avuto contatti con nessuno, io non ho chiamato e non mi hanno chiamato altri. Tutte invenzioni. Né ho voglia di chiamare qualcuno e questo credo chiarisca tutto». Stracategorico, una superflebo a Strama al quale arriva rapido anche il secondo flacone: «Il calcio è fatto di intuizioni dell'ultimo istante. Credo che l'allenatore abbia semplicemente bisogno di un po' di fortuna. Anche se non si possono gettare sempre i primi quarantacinque minuti della partita». Nessuno poteva immaginare quanto è successo nelle due ore successive. Poteva finire con dieci o dodici gol, l'arbitro ha lasciato giocare, la gente si è divertita.

Non sarà stato solo per la sveglia di Moratti ma l'Inter è partita subito forte, anzi, molto forte, con Cassano e Palacio dentro subito, Guarin a spaccare fra centrocampo e area inglese, Kovacic a proteggere leggero e cerebrale davanti alla difesa. Così una squadra piace, così fa gioco e così può anche prenderle, perché quello che vuole la gente è vederla spingere, tirare in porta, entrare in area, vibrare.

Cassano subito al 13' poi ancora lui che entra in area e aspetta furbo che Gallas lo tiri giù. Si mette fra lui, la palla e rallenta, Gallas lo asfalta, il croato Bebek fa segno che ci vuole altro. Tre minuti dopo Palacio va via sulla destra e centra, arriva Cassano e salta in piena area, testa, gol.
Ne servono altri, ma questa palla che gonfia la speranza e riapre la qualificazione è limpida. Gli incontenibili inglesi del White hart lane sono diventati compassati sir che si tengono la mano sulla bombetta perché tira vento e camminano a schiena piegata. Palla dietro a Friedel a ogni accenno di pericolo. Friedel che con i piedi non è un genio aggiunge nuovi brividi e quando Zanetti ingaggia uno sprint con quello spilungone di Adebayor soffiandogli il pallone dalle scarpe, i pochi di San Siro si alzano in piedi e iniziano a crederci davvero. A volte non è un gol ma un odore, una sensazione, un gesto, qualcosa, e la vita gira.

Il Tottenham senza Bale fa compassione o è l'Inter che con il coraggio può tirare giù tutto? Non c'è partita fratello, gli inglesi non superano più la metà campo e non fanno più il doppio passo, cercano di mettersi stretti ma c'è tanta di quella roba da fare nella loro metà campo che vanno sempre più giù, prima sulle ginocchia poi a tappeto quando Palacio di piatto la mette sulla sinistra di Friedel e a quel punto anche l'aviazione di sua maestà è autorizzata ad abbassare le ali. Gallas è la carta vincente quando manca un quarto d'ora al fischio e Cassano calcia di collo pieno, deviazione, 3-0. Hey, come va, tutti svegli?

Naughton ci prova da lontano, Handanovic allunga il metro e mezzo di estensione delle sue braccia, c'è Zanetti che ha tirato giù la claire dalla sua parte, in mezzo Juan Jesus chiude e riparte, questa squadra non si capisce di chi sia figlia, forse è pazza ma sono gli inglesi ad aver bisogno di cure sanitarie: se al 25' del pt Palacio la mette un centimetro sotto adesso chissà come è bello tornare a Heathrow: la palla picchia sulla traversa, il loro

Cessna sobbalza in pista. Quando Cassano si fa beffa di tutti, serve Cambiasso in area e la palla dell'argentino sfiora il palo di sinistra, Strama capisce che qualcosa gli è tornato fra le mani e adesso stop alle telefonate.

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