''La mia Inter? Una vagonata di incapaci, incompetenti e mangia gol...la colpa è di Conte ma non lo sostituirei, ormai è lì, preferisco di più il Premier Giuseppe'' sono le parole dure di Roberto Vecchioni, grande tifoso nerazzurro, oggi a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.
Dopo l'ennesimo stop in campionato, con il pareggio casalingo di sabato pomeriggio contro il Parma, Antonio Conte vive i giorni più complicati dall'approdo in nerazzurro. L'appuntamento in Champions League, in programma domani sera al Bernabeu contro il Real Madrid e la sfida di domenica contro l'Atalanta rappresentano già una snodo fondamentale per la stagione della Beneamata ma soprattutto per il tecnico leccese, sempre più nel mirino della critica per la mancanza di risultati e le numerosi reti subite.
Intanto cresce il malumore tra i tifosi, e tra questi anche Roberto Vecchioni, nerazzurro doc e da sempre tifoso appassionato, non è per niente tenero nei confronti della squadra e del suo allenatore. Il cantautore milanese, alla trasmissione radiofonico Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, ha espresso tutta sua insoddisfazione per l'inizio di stagione dei suoi beniamini. ''Una vagonata di incapaci, incompetenti e mangia gol'' così Vecchioni definisce gli undici nerazzurri. Espressione subito chiarita con un sublime paragone tra calcio, letteratura e musica, utilizzato per spiegare la mancanza di amalgama in squadra:''E' vero, abbiamo comprato i calciatori ma vi dico una cosa: ci sono stati poeti come Pasolini e autori come Calvino che hanno scritto delle canzoni insieme a grandi musicisti. E sono tutte orrende, una più brutta dell'altra. Quindi non è che basta mettere insieme il meglio per avere un risultato perfetto''.
L'avvio di stagione è stato molto incerto, in campionato aumenta il distacco dal Milan capolista mentre la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League è già in bilico. La colpa è di Conte o dei giocatori? Vecchioni risponde con assoluta decisione: ''Di Conte, sicuramente''. Dunque responsabilità totali del tecnico salentino ma non tali da chiederne l'esonero: ''No, ormai è lì e ci resti''. L'omonimia con il premier Giuseppe Conte induce poi ad un obbligato parallelo con la politica.
Alla domanda su quale dei due Conte preferisca, il cantautore di Samarcanda, che non ha mai nascosto le sue idee di sinistra non sembra avere alcun dubbio: ''A me piace molto il premier, mi piace molto più di Antonio''. Giudizi severissimi ma in fondo basterebbe vincere la sfida di domani contro il Real Madrid per riaccendere le ''luci a San Siro''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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