Contava il risultato, non la bellezza. L'ha detto Giampiero Ventura. E allora missione compiuta con tanta sofferenza. L'Italia inizia la strada che porta al mondiale di Russia 2018 con una vittoria in Israele. Una partita che avrebbe potuto intensificare quell'accerchiamento di cui si era sentito vittima il ct alla vigilia perché sul 2-1 e con l'uomo in meno per l'espulsione dopo 50 minuti di un irriconoscibile Chiellini, gli azzurri hanno rischiato grosso. Invece ad Haifa l'Italia ha tenuto botta, Buffon ha messo la sua firma e Immobile ha calato il tris che non ha vanificato i gol di Pellè e Candreva. Ventura quindi si mette alle spalle con i fatti Conte dando la sua impronta all'Italia sia con le scelte iniziali, tutte azzeccate, che con i cambi, quando ha tenuto il doppio centravanti con l'uomo in meno ed è stato premiato. E così può respirare mettendo da parte almeno per un po' l'ombra ingombrante di Conte.
Tre punti pesanti, un passo in avanti dopo la Francia si è visto come richiesto dallo stesso Ventura, ma per andare al Mondiale bisognerà crescere ancora e non poco. «Dobbiamo avere la convinzione di essere squadra su tutti i campi. Se lo facciamo sempre come visto anche in dieci, si può fare bene. Se non ci fosse stato l'episodio del gol, primo tempo perfetto». Tra un mese c'è la Spagna: «Ancora accerchiato? Spero solo in una condizione fisica migliore». Il ct che alla vigilia aveva anche detto «non conosco molto di Israele» smaschera il 4-2-3-1 degli avversari. Un urlaccio per recapitare agli azzurri il messaggio, ma ne servirebbero molti di più, di urlacci, per dare una scossa alla squadra. Soprattutto a Chiellini che è ancora quello disorientato visto con la Francia. E quando la partita segna già il doppio vantaggio azzurro con i gol di Pellè e Candreva, l'ennesima incertezza del numero tre azzurro costa caro: è lui che perde palla e regala a Ben Chaim lo spazio per confezionare un pallonetto di rara bellezza che riapre la partita. Fa riflettere che Chiellini non abbia riacquistato sicurezza nemmeno dal ritrovare al suo fianco Bonucci e soprattutto per come sprofonda a inizio ripresa rimediando la seconda ammonizione con un'opposizione a Hemed in campo aperto.
A quel punto Ventura ha riorganizzato l'Italia in dieci inserendo Ogbonna per Bonaventura per ristabilire la linea a tre. Non ha rinunciato al doppio attaccante, a conferma della sua filosofia, un punto a favore per il ct, nemmeno quando ha tolto Eder per Immobile, ultimo cambio con un Verratti non al meglio nell'ultimo quarto d'ora. Israele ha messo alle corde gli azzurri: Buffon ha salvato su Zahavi. Poi nell'assedio l'orgoglio azzurro prima del ko di Immobile.
Non solo l'orgoglio, ma altre due risposte positive: la prima è una conferma e porta il nome di Pellè che toglie dall'imbarazzo iniziale gli azzurri segnando il nono gol con la maglia della Nazionale. Tante reti quante Totti e Boninsegna per capirci. E se Ventura si era smarcato da Conte, l'attaccante emigrato in Cina rappresenta proprio la continuità con la precedente gestione. E Pellè prima sfiora il decimo poi spizza l'assist per Immobile. La seconda risposta è che l'Italia ha sistemato per sempre la fonte del gioco con Marco Verratti. Il centrocampista del Psg non è solo determinante nell'azione del vantaggio, ma soprattutto una cassaforte dove mettere il pallone quando cresce l'ansia. E poi conferma ancora una volta la rara intelligenza calcistica, facendosi trovare spesso al posto giusto.
E se Ventura un passo in avanti lo chiedeva l'ha avuto anche grazie alle sue scelte. Ad esempio con quella corsia mancina rossonera con Antonelli e Bonaventura. Il terzino alla sua seconda presenza da titolare in azzurro ha servito l'assist del vantaggio, mentre il centrocampista ha procurato con un'incursione il rigore del momentaneo 0-2 trasformato da Candreva. A quel punto il più era fatto, scacciati fantasmi e accerchiamenti vari.
Ma non si erano fatti i conti con il peggior Chiellini da cinque anni a questa parte. Ma Ventura non è stato tradito da Immobile, il fedelissimo che ha scacciato la paura e così l'Italia inizia nel modo giusto la strada che porta al Mondiale di Russia.
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