Chiude Portobello Italia. Balo-Juve, ultima puntata lo scontro generazionale

La resa dei conti dopo l'Europeo 2012 con l'attaccante contro i bianconeri. Brasile confine tra vecchio e nuovo. Mario resta solo. Sarà riproponibile?

Chiude Portobello Italia. Balo-Juve, ultima puntata lo scontro generazionale

Nostro inviato a Rio de Janeiro

Umor nero, ma come pensarlo diverso. Cena fra commensali freddi e compagni disillusi. Risveglio nel Portobello resort, nome in controtendenza con umore e ambiente. Prandelli ha parlato con giocatori e dirigenti. Momenti low profile nel ritorno in aereo verso Rio de Janeiro: c'era chi stava con mogli e compagne e chi rimuginava. Ieri la mattinata libera si è risolta nell'attesa della partenza per l'Italia, altre volte avrebbe significato un po' di relax. Qualcuno pensa già alle vacanze, Paletta ha salutato la compagnia per rimanere in SudAmerica, permesso invece negato a Thiago Motta e Balotelli con neocresta bionda. Qualcuno non vedrà più l'azzurro. Non c'è nessuno che tace. De Rossi e Buffon hanno parlato in diretta, Pirlo ha fatto il discorsino alla squadra, Balotelli ha risposto per le rime con i soliti tweet, poi hanno parlato familiari e amici. Candreva ha fatto sapere alla sorella di essere infuriato, lei usa altri termini: voleva giocare. Gli altri hanno chiesto loquacità ai genitori.

Ma la grande guerra si è consumata sotto traccia tra Balo e la madre Juve che, fra l'altro, sta nel cuore a Prandelli. Il ct si è appoggiato al gruppo forte dello spogliatoio, ha insistito su Balotelli e si è preso le colpe, ma poi ha lasciato che altri parlassero per lui. Il vecchio Lupo grigio, ovvero Dino Zoff, gli ha fatto sapere che poteva starsene zitto e che anche Buffon ha esagerato traendone una conclusione: «Spogliatoio diviso». Soprattutto dopo una bruciatura come questa. Ma sotto la cenere covava il ricordo dell'accusa di Supermario: colpa vostra, disse agli juventini, se l'Europeo è finito male. Comunque in finale. L'attesa è stata lunga ma si è conclusa, lo spogliatoio aveva perdonato, si era pure sobbarcato la tassa Cassano, comunque molto più equilibrato rispetto alla passata esperienza. Poi vecchia Juve e SuperBalo sono arrivati allo scontro e senza sconto. Qualcuno se ne andrà, qualcuno rimarrà. Il futuro azzurro di Balotelli è da decifrare, difficile riproporlo nello spogliatoio. Il Brasile segna il confine tra nuove e vecchie generazioni. Non ci sarà Pirlo ma Verratti appare il più intraprendente fra i suoi cultori. Qualcuno dovrà chieder ancora scusa a Pepito Rossi, Destro tornerà nel gruppo. L'Italia dell'attacco può fare a meno di Balotelli, di questo Balotelli. La difesa andrà ricostruita, non saranno certo Bonucci e Ranocchia gli uomini del salto di qualità. Siamo a posto con i portieri. Buffon non molla, gli altri sono bravi. Il prossimo ct dovrà avere occhio sul centrocampo: Marchisio, Verratti, Candreva, ancora Montolivo. Poi largo a Florenzi e alla generazione under 21. Non c'è molto da scegliere.

Lo scontro fra generazioni è venuto allo scoperto: la vecchia guardia contro questi giovani che magari faranno strada ma, per ora, non hanno la testa e, talvolta, neppure i comportamenti. È stato questo il j'accuse di Buffon e De Rossi. Tutti contro Supermario perché il ragazzo, ha solo 23 anni, riesce ad attirarsi le luci, nel bene e nel male. Ma poi, sotto traccia, tutti nel mirino: i vecchi non hanno gradito, si sono spesi perché sapevano di essere all'ultima chance e i ragazzini a giocare come fossero sulla spiaggia di Copacabana. Buffon non se l'è presa con Darmian che si è tirato il collo, ma non sono piaciuti gli ultimi arrivi: partiti bene, poi scarsa esperienza e scarsa determinazione. Brutta Italia ma bisogna sbrigarsi.

Serve un ct: il 1° settembre nuovo raduno, il 4 amichevole e il 9 settembre subito contro la Norvegia, partenza per le qualificazioni europee. Il tempo stringe, se non si dovesse fare in tempo a nominare il successore di Prandelli, si fa largo l'ipotesi di una reggenza tecnica (la suggestione si chiama Arrigo Sacchi). Altro giro, altra Italia.

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