Ci hanno dato tre scudetti in più

Ci hanno dato tre scudetti in più

1 )Il futuro in contropiede. L’Inter di oggi assomiglia al Milan di domani. Un tifoso previdente sta sempre un passo avanti. Allo­ra visto che prima o poi Eto’o o Pandev (sco­priremo che è un grande stopper) li ritrovere­mo a svernare a Milanello tanto vale abituar­si subito. Sarete i primi tifosi del Milan che verrà.

2)Il diavolo e il serpente. Un tempo erano uno. Ora la sostanza è la stessa, ma in due forme diverse. I primi tre scudetti del Milan hanno il sangue interista. Il secondo tra l’altro è stato vinto contro la Ju­ventus, il vero nemico di tutti e due. Il diavolo è un angelo caduto e questo racconta bene l’essenza del Milan. Bello e maledetto. Ma il cinismo del diavolo si esprime come serpente, o biscione. È lui il tentatore. È lui che fa il lavoro sporco. È lui che rinuncia alla bel­lezza per conquistare il mondo. Come in Harry Potter: Volde­mort scruta l’orizzonte con gli occhi di Nagi­ni. Non si è veri milanisti senza avere uno sguardo da interista.

3)L’Inter? È un Milan 2.0 . I nostalgici, i tradizionalisti, quelli che si abituano a un mo­dello e odiano cambiare non vengono nep­pure tentati dalla nuova versione. Ma alme­no una volta provate a giocare con il 2.0. È più instabile, qualche volta «crasha» all’improv­viso, non sai mai quale applicazione ti tira fuo­ri, ma nei momenti in cui tutto sembra perdu­to non ti abbandona mai. Se dovete risponde­re a un attacco di massa del temutissimo vi­rus Barcellona non c’è nulla di più invalicabi­le del muro di gomma del 2.0. Dopo una vita da attaccanti, provate l’ebbrezza di Fort Ala­mo.

4)Come antidoto all’epopea Inter. I milanisti fingono di non saperlo. L’Inter è come certi eroi hollywoodiani. Non vince mai a mani basse. Soffre, si incarta, prende pugni, sem­bra che stia per cadere, mangia la polvere, sanguina, si rialza e solo quando tutto sembra disperato parte la musica della riscossa. Al­lora il modo più semplice per di­sinnescare questa risorsa epica è lasciare che l’Inter vinca le batta­glie, tipo il derby, e perda le guer­re.

5)Un giorno da Leonardo. Non scherziamo. Certe conversioni so­n­o permesse solo a giocatori o al­lenatori. Leonardo può improvvi­s­amente sentire il cuore che batte neroazzur­ro, Ibra può illudersi per una stagione che sul suo Dna ci sia scritto Milan. Ma per un tifoso non esiste.Non c’è una ragione valida per cui un milanista possa tifare Inter. E viceversa. Un antiberlusconiano viscerale non ce la farà mai a rinnegare Galliani.

Un ambientalista ra­dicale sogna che i petrodollari di Moratti pri­ma o poi gli regalino Messi. Allora è questa la scommessa. Tifare Inter per sentire cosa pro­va davvero Leonardo quando Nagatomo can­ta: chi non salta milanista è.

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