Colpa dei club i contratti a quelli che... non se ne vanno

Sulle prime è venuta a galla la canzone-sberleffo di Renzo Arbore ("meno siamo, meglio stiamo") in voga in una fortunata trasmissione di qualche anno fa

Colpa dei club i contratti a quelli che... non se ne vanno

Sulle prime è venuta a galla la canzone-sberleffo di Renzo Arbore («meno siamo, meglio stiamo») in voga in una fortunata trasmissione di qualche anno fa. Nel nostro caso invece è iniziato l'esodo opposto. E cioè sulla barricata del calcio sostenibile cominciano ad arrivare anche protagonisti di prima fila del calcio italiano. All'inizio, cioè qualche anno fa soltanto, ci fu in solitaria avventura il Milan di Elliott a declinare questo nuovo format del calcio italiano, assediato da debiti, da voraci agenti e soprattutto da tifosi insensibili ai deficit di bilancio. Poi si accodò Beppe Marotta, sospinto dalle condizioni finanziarie dell'Inter. Adesso è il turno di Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs, il colosso dell'editoria: è sceso in campo dopo aver realizzato il colpo grosso della cessione di Bremer alla Juve per 50 milioni per ricordare a tutti che «il calcio va ripensato perché ha raggiunto un livello esagerato» aggiungendo la realtà deprimente di questi mesi, «i club in Italia non sono più sostenibili». Non è un monito qualsiasi, nemmeno recitato per difendersi dagli strali dei tifosi che ormai recitano una sola parte durante il calcio-mercato: pretendono rinforzi e coltivano sogni di grandezza senza preoccuparsi delle conseguenze. A dire il vero in certi casi esagerano fino a un limite ormai insopportabile. Riferimento esplicito agli insulti che tifosi dell'Inter hanno rivolto a Pinamonti e Sanchez, colpevoli ai loro occhi, di intralciare i piani tecnici del club rallentando i rispettivi trasferimenti.

Ancora più allarmante è quel che è accaduto alla Lazio dove Acerbi, inviso agli ultrà, ha dovuto rinunciare alla partenza per il ritiro di Grassau. Ricordare loro che i relativi contratti sono stati firmati dai rispettivi dirigenti è inutile. Ma segnalarlo agli organi competenti è indispensabile.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica