Un'adoratrice dei gatti diceva che il maggior piacere nel fare qualcosa di nuovo è poterlo dire agli amici. Marcell Jacobs, sperando che non dimentichi che la fortuna presta e mai regala, lo ha fatto in una festa danzante a Parigi per festeggiare il compleanno della moglie. Con lei nella serata Barbie, ma lontano dal Camossi che pure gli aveva indicato la strada per arrivare all'oro olimpico dei 100 metri, l'isola della felicità mai più ritrovata per colpa, o forse non soltanto per colpa, dei guai fisici. Nello sport i divorzi fra allenatori e campioni non sono una novità. Marcello ha detto di essersi ispirato al suo capitano Tamberi quando si è congedato dal goriziano che gli aveva cambiato la vita e le abitudini. Ora, nella speranza che trovi un posto in batteria nei 100 dove da due anni non va sotto i 10 secondi, aspettiamo di sapere dove e con chi vorrebbe ripartire. Lasciare Roma, cercare isole diverse per lavorare in compagnia, per sorridere ancora.
Siamo tutti con lui così come eravamo con Gimbo senza dimenticare che il padre allenatore qualcosa di buono aveva fatto se, alla fine, gli mancava soltanto l'oro del mondiale. Libertà nella ricerca di nuove magie, felici che nel gruppo della staffetta del professor Di Mulo abbia ritrovato armonie perdute dopo il lavoro durissimo a Monaco, dal famoso chiropratico, per dimenticare i dispetti della sciatalgia.
Dicono, Camossi, al momento tace, che l'allenatore aveva invaso territori che nel clan erano destinati ad altri. Sappiamo come funziona quando il campione diventa la slot machine da dove escono monete pregiate per chi lo amministra, consiglia. Il campo è fatica, l'allenamento chiede sacrificio, ma se devi dividerti fra campo ed impegni esterni può succedere che qualcosa non funzioni.
Ora vedremo come andrà il cambiamento e dispiace per Camossi, ma, si sa, quello che conta è il campione, ma almeno evitiamo la comica sul fatto che l'ex campione mondiale indoor del triplo era l'allenatore meglio pagato dalla Federazione. Avevamo già visto questo teatrino ai tempi in cui Vittori non capiva tutto quello che faceva Mennea, anche se fra i due non c'è mai stato un vero divorzio. Per Parigi mancano poco più di 300 giorni.
Il sogno di tutti è che Jacobs sia in pista per la finale olimpica dei 100 e poi possa sorridere con i compagni di staffetta. Nessuno dovrà disturbarlo, neanche quelli che ballavano felici con lui a Parigi dove era più sciolto che nelle ultime uscite in pista.
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