Mattatore per sempre. E sempre a tutto gas. Undici giorni dopo l'ultima gara a Valencia, Valentino Rossi riappare a Milano ancora in sella alla sua M1 con livrea 60, omaggio ai 60 anni della Yamaha: stavolta per ricevere un'altra ovazione dagli appassionati accorsi all'Eicma, l'esposizione internazionale delle due ruote. Neanche la pioggia battente ferma l'arrivo di Valentino in moto. «È stata una bella emozione vedere tutti i tifosi, peccato per il tempo ma sono stati coraggiosi, non mi hanno mollato neanche oggi. È stato bello avere il loro supporto per tutta la carriera, vedere le piste colorate di giallo, il 46, mi ha dato tanta carica. Vi meritavate un po' di sole». Migliaia di fan in visibilio, alcuni hanno osannato Valentino, chiedendogli persino di «ripensarci» e di tornare a correre. C'è stato un momento in cui i tifosi presenti hanno intonato un coro sulle note della celebre «O mamma mamma» dedicata a Diego Armando Maradona di cui ieri ricorreva un anno dalla morte.
Da una leggenda dello sport all'altra. «È stato bello vincere in Argentina e salire sul podio con la maglia di Maradona. Diego lo meritava». Nel corso di One More Lap, il pilota di Tavullia ha ripercorso le tappe principali dei suoi 26 anni di carriera e dei 16 in Yamaha. Un'avventura iniziata «con il botto, il successo a Welkom 2004, l'highlight della mia carriera». Vale si diverte sul palco con le quattro moto, quelle dei suoi ultimi quattro titoli mondiali nella MotoGp. «Difficile dire quale sia la mia preferita, forse la prima con cui ho vinto in Sudafrica». Un Gran Premio di emozioni che ha condotto Valentino Rossi sulla strada dei ricordi: dal 1°titolo Mondiale con Yamaha del 2004 al bis iridato del 2005 («un'altra stagione fantastica, quella in cui la M1 era forte in tutte le condizioni, quell'anno ho vinto 11 gare»); passando per i due sorpassi iconici a Laguna Seca sul Cavatappi contro Stoner (2008) e a Barcellona su Lorenzo (2009) all'ultima curva («Probabilmente Welkom valeva di più, ma vincere in Spagna, contro il tuo compagno, dove è difficile sorpassare è stata una goduria»); senza dimenticare l'ultima vittoria ad Assen 2017 e la passerella finale di quest'anno.
Poi, vinto dalla nostalgia, ammette: «Non è facile, a volte mi sento triste al pensiero di non poter più salire in moto. Mi mancherà l'adrenalina». Nel ricordare l'ultimo Gran Premio di Valencia, il Dottore ha apprezzato «l'omaggio degli altri piloti, è stato bello, commovente perché in pista si è rivali e non era scontato. I messaggi più belli sono stati però quelli dei miei avversari storici, da Biaggi a Stoner a Lorenzo. Sono state rivalità sportive belle». Sulla sua vita dopo le corse, Valentino ha detto: «Cambierà molto, perché diventerò papà. Mi piace l'idea di continuare a correre anche se in macchina.
Ci sono però ancora tante cose da fare, non credo mi annoierò». Infine, prima del commiato, è stata proietta una sequenza di video con i messaggi di saluto di grandi campioni dello sport, del mondo dello spettacolo e della musica all'amico Valentino. La «rockstar» delle due ruote.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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