Conte a valanga contro l'Inter: ​"Non ha protetto me e la squadra"

Conte ha di fatto palesato tutto il suo malcontento per una stagione difficile all'Inter dal punto di vista mediatico. Marotta, Zhang e lo stesso tecnico leccese dovranno ora capire se ci sono margini per continuare insieme

Conte a valanga contro l'Inter: ​"Non ha protetto me e la squadra"

Terremoto in casa Inter dopo le dichiarazioni al veleno di Antonio Conte che davanti alle telecamere di Dazn ha di fatto messo a nudo alcuni suoi problemi con la società: "Finita l'Europa League, faremo le valutazioni per la prossima stagione. Io farò le mie valutazioni, la società le sue. Valutazioni tecniche? No, in generale, in tutto", questo il commento criptico dell'ex di Chelsea e Juventus che ha poi rincarato la dose a Sky incalzato dalle domande insistenti di Fabio Caressa: "Per noi è stata un'annata molto dura e difficile sotto tutti i punti di vista, anche personali. Non mi è piaciuto quello che stato fatto nei confronti di questi ragazzi e a volte anche nei miei confronti. Non è stato riconosciuto il lavoro dei ragazzi, non è stato riconosciuto il mio lavoro, ho trovato scarsissima protezione da parte del club. Zero assoluto", questo l'appunto al vetriolo di Conte nei confronti della proprietà.

Uno sfogo inaspettato

Nessuno si sarebbe mai aspettato un tale sfogo dato che la stagione non è ancora giunta al termine con l'Europa League che è un grande obiettivo in casa Inter. Conte è invece entrato in gamba tesa non curante di quello che avrebbero poi provocato le sue dichiarazioni:"Ci sarà da parlare anche con il presidente, ma il presidente è in Cina... Non mi piace quando la gente sale sul carro, ci deve stare sia nei momenti positivi sia in quelli negativi, qui all'Inter non è stato così, mi spiace dirlo. Oggi ho visto salire sul carro tanta gente che non doveva salire, quando invece le palate di cacca le abbiamo prese io e i calciatori. Io ci metto sempre la faccia davanti a tutti, ma fino a un certo punto, perché uno non è mica scemo. Il parafulmine uno lo fa il primo anno, il secondo no...", il messaggio chiaro e diretto del tecnico leccese.

Summit necessario

Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter e di fatto braccio destro di Suning e del presidente Steven Zhang dovrà ora cercare di ricucire un rapporto che sembra in parte incrinato ma non definitivamente compromesso. Di certo l'allenatore leccese ha lamentato una poca protezione mediatica da parte della società, un problema annoso in casa Inter che già ai tempi di Massimo Moratti era bersaglio, molte volte gratuito, da parte della stampa. "Ci sono gli stessi problemi denunciati da Spalletti nel 2017" e "Messi? Solo io so che fatica ho fatto a convincere il club a prendere Lukaku", sono stati solo altri due dei passaggi sibillini di Conte che ha voluto mettere con le spalle al muro la società. L'ex allenatore della Juventus per restare vorrà garanzie anche da questo punto di vista con l'Inter che dovrà diventare anche più ermetica non facendo uscire troppo notizie all'esterno come avvenuto nel giro di pochi giorni, e per due volte, con Marcelo Brozovic.

Addio o schiarita?

Difficile pensare che Suning possa esonerare Conte anche perché dovrebbe poi corrispondergli un lauto stipendio da quasi 12 milioni di euro. Se però fosse il tecnico leccese a decidere di lasciare la nave dopo una sola stagione l'Inter si ritroverebbe con la necessità di trovare un degno sostituto con Allegri nel caso in pole position, mentre l'ex ct azzurro si ritroverebbe di fatto senza una panchina e in un periodo un po' particolare data la pandemia da coronavirus.

In casa Inter, però, si tenterà di far ragionare Conte ricucendo il rapporto per il bene di tutti anche perché la squadra ha ottenuto degli ottimi risultati in questa stagione e c'è ancora un trofeo, alla portata, da doversi e potersi giocare.

Se la proprietà nerazzurra dovesse però ritenere inaccettabili le parole pronunciate dal tecnico e lo stesso allenatore dovesse capire che non ci siano più i presupposti per continuare insieme questo matrimonio le parti si potrebbero dire addio anche in maniera consensuale lasciando però una grande onta nella carriera di Antonio Conte e nella storia di un club glorioso come l'Inter che ha voglia di tornare al più presto possibile al vertice in Italia e in Europa.

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